La Chiesa del Domine Quo Vadis, un luogo spirituale dall’origine leggendaria
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La fontana delle anfore si trova da pochi anni in piazza Testaccio, scopriamo la sua particolare forma e le sue caratteristiche architettoniche.
In piazza Testaccio si trova la fontana delle anfore. Inaugurata nel 1927, fu trasferita pochi anni dopo in piazza dell’Emporio mentre al suo posto fu collocato il mercato rionale, per problemi strutturali legati alla stabilità del terreno. Questo fino al 2014 quando sono iniziati i lavori per consentire al monumento di essere di nuovo posizionato nel luogo originario con l’inaugurazione che avvenne l’anno successivo. Il materiale con cui fu costruita è interamente il travertino.
La scelta dell’anfora rimanda al simbolo del rione che la ospita, che affonda le radici nella storia antica dell’area dato che qua si trovavano i magazzini di deposito delle anfore di terracotta contenenti le forniture di vino e olio destinate alla città. I cocci furono ammassati dato che non erano riutilizzabili, soprattutto quelli che raccoglievano e conservavano l’olio, e andarono così a formare fino ai tempi del Medioevo una collina alta fino a 35 metri che fu chiamata Testaccio.
Sette gradini sorreggono una piattaforma circolare con un elemento conico composto da una serie di anfore addossate le une sulle altre. L’acqua alla base si riversa in quattro vasche rettangolari. L’intera fontana è circondata da dodici colonnine in pietra, poste su diversi livelli. Rivolta verso l’esterno della composizione, si trovava un’ulteriore anfora in bassorilievo, dalla cui pancia usciva una cannula con funzione di fontanella dalla quale fosse possibile bere. Si trattava del primo caso di composizione integrata fontana ornamentale-abbeveratoio anche se in passato erano stati fatti più tentativi.
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