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Poco più di due metri e mezzo di lunghezza, appena un metro e sessanta di larghezza e un metro e mezzo circa di altezza, di cosa parliamo? Sicuramente dell’auto più amata e odiata in tutto il Grande Raccordo Anulare e probabilmente anche fuori: la Smart!
Odi et amo.
Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Molto probabilmente così avrebbe descritto Catullo, uno dei più famosi poeti dell’antica Roma, il rapporto di ogni guidatore romano e non, con la due posti tedesca Smart.
Odio e amo.
Forse chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così e mi tormento.
Questa è la tradizione di Francesco Della Corte, un odio e un amore, che divide i romani in due categorie, coloro che hanno la Smart e coloro che non ce l’hanno. Perché se sicuramente chi possiede questa due posti forse avrà dimenticato o fa finta di non ricordare il dramma del parcheggio nella Capitale, chi non possiede questa macchina lo ha ben presente, tutte le mattine, tutte le sere, tutte le sante vorte che bisogna uscì e pija la macchina. Per quale motivo? Mo’ ve lo spiegamo!
Sì perché diciamocelo, coloro che possiedono una normale auto, magari anche a tre porte, ma con cinque posti, un po’ con la Smart ce l’hanno. Probabilmente sarà anche invidia, per quella sua agilità imprendibile, che gli permette di sfuggire a ogni pensiero e a ogni stress del parcheggio.
Quante volte, a tutti coloro che non hanno una Smart infatti sarà capitato di girare e girare, per le vie di Roma, per i grandi parcheggi, magari con la spesa dei surgelati nel cofano, che sicuro appena riaprite ce trovate er lago de Bracciano pe’ quanto tempo state a girà e a un certo punto, tra un auto e l’altra adocchiate uno spazio che sembra vuoto…”oh finalmente un parcheggio, so’ quaranta minuti che giro!”; mettete la freccia, fate per imboccare il parcheggio e che vi trovate davanti? Lei, tranquilla, paciosa, a fari spenti che sembra dirvi “ao, sarò pure piccola ma devo da parcheggia’ pure io!”. E allora lì giù con il calendario e a continuare a girare, ormai certi che drento er cofano oltre al lago de Bracciano cominceranno a nuotarci pure i merluzzi surgelati che so’ tornati in vita.
L’altro sbrocco frequente dei guidatori senza la Smart è quello di vedere in ogni via e in ogni vicolo di Roma, questa due posti parcheggiata in qualsiasi modo e maniera possibile. Le sue misure così ridotte infatti le permettono benissimo di sfruttare anche quei piccoli spazi che di solito sarebbero inutilizzabili da un auto normale. La sua lunghezza infatti equivale all’incirca alla larghezza delle altre auto, riuscendo a parcheggiare anche in quegli spazi dove solo uno scooterone o ‘n motorino entrerebbero. Qui l’invidia si fa più profonda, ma sapendo che in questo caso, il guidatore di un auto normale poco ci può fare, si passa avanti e si fa spallucce.
Ma c’è una cosa che accomuna tutti i romani nel dramma contemporaneo di vivere in una delle città più belle del mondo; la poca affidabilità del trasporto pubblico? No, l’impedimento delle ZTL? Nemmeno; ciò che accomuna tutti, guidatori di Smart e non è il traffico sul Grande Raccordo Anulare! Ebbene sì, in questo caso se guidi una Smart o un altro veicolo, se mbocchi il GRA all’ora de punta, sai quando entri ma nun sai quando uscirai! Perciò cari guidatori di Smart, quando incontrate un altro veicolo chiunque esso sia, fate un pensiero per lui; quando trovate parcheggio in cinque minuti, pensate a chi chi perderà ‘n sacco de tempo pe’ trova’ parcheggio, dedicate un pensiero ai guidatori di auto normali, a quegli eroi che ogni mattina si alzano e non sanno se riusciranno a scendere dalla loro auto e portare a termine la propria giornata!
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