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Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale e tutto quello che diremo accade realmente!
La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre sono solo le tre pubbliche: contando tutte le altre, le Università di Roma sono tantissime! Tu che tipo di studente sei? Noi te ne proponiamo quattro!
Ah che belli i tempi dell’università! Per chi frequenta corsi a La Sapienza, il pratone in primavera si riempie di margherite e di studenti, gruppi sparsi di comitive ad ora di pranzo: chi mangia, chi parla, chi ride. Gli anni universitari sono gli anni delle scelte: arrivi sperso dopo la maturità, non sai esattamente chi sei, cosa davvero vuoi e capire come approcciare al piano di studi ti sembra la sfida del secolo; poi le nuove amicizie, i gruppi studio, la libertà di decidere come e quando, lo zaino carico di libri – tanti libri! – e di aspettative su quel futuro che, solo ora, ti appare così vicino! La biblioteca, i caffè (cattivi) della macchinetta, gli appuntamenti al bar, lo studio matto e disperatissimo prima di un esame. Infine l’obiettivo, la laurea, quella cosa che più ti avvicini, più si allontana! Il punto d’arrivo, punto di partenza, per eccellenza!
Ognuno di noi ricorda la fatica, la soddisfazione, l’agitazione e qualcuno si sarà appena rimesso a studiare, per la prossima sessione (ammettetelo, dopo Ferragosto si ricomincia sempre!), ma che studenti eravate? che studenti siete?
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Di solito proveniente da una famiglia piuttosto borghese, ne rifiuta in ogni modo l’appartenenza, reprimendo le sue origini e vestendo i panni del trasandato poco materialista, che dedica la sua vita a letture di livello. Lo contraddistinguono i suoi svariati interessi e le sue molteplici conoscenze, segno di quell’illusa apertura destinata a fallire alla prima difficoltà pratica. Crede nell’uguaglianza, adora gli ideali liberali, ma d’estate il viaggetto in barca non glielo leva nessuno e tutto ciò che fa e possiede deriva proprio da ciò che rinnega o tenta di nascondere. Circondato dai suoi simili, è in realtà il saccente giudicatore degli altri: l’intellettuale radical chic critica a vista ogni scelta altrui.
In ritardo, sempre in costante ritardo su tutto, dimentica pure penne e fogli prima di una lezione! Il mejo tardi che mai è quello che si riduce sempre all’ultimo, studia di notte, beve quindici caffè al giorno e alla fine la scampa sempre, pure co’ ‘n ber diciotto! Il problema non sono gli anni, ché di solito sono sempre un pò di più rispetto alla norma – ma oh ognuno c’ha i suoi tempi! – il problema reale è la sua confusione perenne, il suo perdersi di continuo in altro: il poliedrico non fa tardi perché veramente non sa o perché veramente non vuole, fa tardi perché si lascia incuriosire pure da un piccione su strada!
Questo è quello più simpatico di tutti: il ripetitore ossessivo! La sua presenza è inconfondibile, non importa tu stia in biblioteca o fuori la porta di un esame, perché i suoi bisbigli ti raggiungeranno in un modo o nell’altro! Ripete, ripete senza un domani ogni cosa e prima di un esame è il portatore di ansia modello! Quello che puntualmente ti fa credere di non essere abbastanza preparato perché, avendo ormai memorizzato ogni singola parola del libro, sa tutto, comprese le virgole! Non avere paura, non sei tu a sapere poco, ma lui che perennemente confonde ogni materia con lo studio della Bibbia!
Potrebbe capitarti di incontrarlo al bar e, nonostante le piccole dimensioni del tuo dipartimento, pensare che sia un forestiero: ti stai sbagliando! È solo quello che si prende l’angolo più nascosto della biblioteca restandoci, in media, dalla mattina molto presto, a chiusura! Il topo da biblioteca, noto rosicchiatore di libri, sfodera ogni giorno la sua arma preferita, un bel paio di occhiali, per portare a termine la sua missione: leggere e studiare, studiare e leggere. L’unico che studia, oltre il programma d’esame, altri testi per approfondire, vantando ottimi voti, a discapito però di qualche piccolo problemino nelle relazioni interpersonali.
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