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Acquapendente è un borgo della Tuscia dalla storia importante e influenzata dalla presenza della Chiesa e che oggi consente un viaggio nel tempo grazie alla visita della cattedrale, della torre e dei suoi palazzi rinascimentali
Acquapendente è un borgo che si trova al confine con la Toscana e l’Umbria, in provincia di Viterbo. Non molto distante dal lago di Bolsena. Da un’analisi su documenti antichi, la nascita del nucleo urbano avrebbe origine da un borgo formatosi intorno alla pieve di Santa Vittoria, tra il IX e il X secolo, e posta lungo la via Francigena, itinerario che collegava la Francia con Roma e con i porti d’imbarco per la Terrasanta. Ospita nel 964 l’imperatore Ottone I. In seguito alla donazione di tutti i beni di Matilde di Canossa alla Chiesa, il paese entra a far parte del Patrimonio di San Pietro con alcuni conflitti con Orvieto a cui Acquapendente non voleva sottostare.
Gli abitanti si ribellano anche all’impero del Barbarossa, con il castello che fu distrutto e il paese che si sviluppò nella valle sfruttando la vicinanza del torrente. Dopo il 1550 però, la città perderà alcuni privilegi che avevano contraddistinto la sua autonomia nel Quattrocento ma nonostante questo si devono a quel periodo i più bei palazzi tra cui quello Vescovile e Viscontini, che presenta affreschi, grandi finestre e un grande giardino interno. Negli anni successivi alla rivoluzione francese, Acquapendente fu tra le prime città a instaurare un ordinamento repubblicano autonomamente, la ripresa economica proseguirà dopo l’Unità d’Italia e lo sviluppo al di fuori delle mura.
La cattedrale è una basilica di stile romanico appartenente all’ordine benedettino. È chiamata del Santo Sepolcro perché vi è conservata una pietra macchiata di sangue che si dice provenga dal Santo Sepolcro di Gerusalemme, conservata all’interno di una cripta di stile romanico, una delle più importanti e caratteristiche in Italia per la sua antica origine e le caratteristiche colonne. Acquapendente nel Medioevo era circondata da una cinta muraria che fu distrutta nei momenti di espansione della cittadina, a eccezione della torre Julia de Jacopo, recentemente ristrutturata e oggi adibita a centro informativo.
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