Castelforte e le sue acque termali, amate anche dagli antichi romani
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Perla del Tirreno, Sperlonga è uno dei borghi più belli d’Italia, una storia lunga secoli, dalle ville romane fino allo sviluppo medievale del paese di pescatori per arrivare alla rinascita con lo sviluppo turistico degli ultimi 50 anni
Sperlonga è uno dei borghi più belli d’Italia e sorge su uno sperone di roccia, la parte finale dei monti Aurunci, che si protende nel mar Tirreno e nel golfo di Gaeta confluendo nel monte di San Magno. La spiaggia di fine e dorata sabbia bianca si alterna a vari speroni di roccia che si gettano in mare, formando calette meravigliose, spesso raggiungibili solo in barca. Molto amata per il turismo nautico, incentivato anche dalla creazione recente di un porto dove possono attraccare quasi 200 barche, non limita l’afflusso nella stagione estiva ma è nota agli arrampicatori per la presenza di importanti falesie.
L’origine di Sperlonga è molto antica ma in età romana sono costruite numerose ville, la più celebre delle quali è dell’imperatore Tiberio, comprendente una grotta naturale modificata e decorata con sculture del ciclo di Ulisse. Nel VI secolo i ruderi della villa imperiale furono adoperati come rifugio, ma il paese si sviluppò sul vicino promontorio di San Magno a difesa dalle incursioni via mare dei saraceni. Il paese si sviluppò intorno al castello medievale progressivamente per cerchi concentrici con la costruzione delle mura
Sperlonga restò un piccolo paese di pescatori, continuamente minacciato dalle incursioni dei pirati, i quali, come ricordano vari murales, arrivarono a rapire gli abitanti per ridurli in schiavitù. Malgrado la costruzione di una serie di torri di avvistamento con la funzione di difesa costiera, la cittadina venne assalita e saccheggiata più volte. Lo sviluppo di Sperlonga, basato soprattutto sul turismo, iniziò dopo l’apertura della via Flacca, una strada litoranea che unisce Terracina a Gaeta, passando per il litorale di Fondi, inaugurata il 9 febbraio 1958. Da allora, infranto il secolare isolamento, il paese uscì gradualmente dall’estrema povertà che lo caratterizzava. Forte impulso gli fu dato anche dalla scoperta delle sculture della villa di Tiberio (1957).
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