Festa del Papà, la storia del bigné e gli auguri a Mazzone, papà calcistico di Totti
19 Marzo 2021
Oggi 19 marzo è la Festa del Papà e su tutte le tavole è d’obbligo la presenza di un dolce tipico della tradizione romana, il bigné di San Giuseppe; ma oggi è un giorno speciale anche per un romano doc, Carletto Mazzone, che nella sua carriera da allenatore ha lanciato nella prima squadra della Roma un giovanissimo Francesco Totti!
Perché si festeggia il 19 marzo?
La data del 19 marzo, non è universalmente riconosciuta come festa del Papà. In questo giorno infatti, i festeggiamenti avvengo non solo in alcuni paesi europei – Andorra, Spagna, Italia, Liechtenstein, Portogallo, Svizzera in Canton Ticino e in Vaticano – e dell’America centro meridionale – Bolivia e Honduras. Tale ricorrenza avviene proprio il 19 marzo perché in questo giorno si festeggia San Giuseppe, padre di Cristo e protettore della famiglia per la Chiesa Cattolica. In altre parti del mondo e anche dell’Europa, questa festa si celebra invece la terza domenica di giugno, in base alla volontà di una cittadina americana, che per la prima volta organizzò questa festa il 19 giugno del 1910. Da quel momento in poi, divenne tradizione festeggiare il proprio papà la terza domenica di giugno, usanza che in Francia ad esempio e anche negli Stati Uniti, ancora viene conservata.
Le diverse usanze italiane
In Italia si sono sviluppate diverse usanze e in particolare in Sicilia, dato che San Giuseppe è patrono anche degli orfani e dei più sfortunati, è nata l’usanza di invitare a pranzo i più poveri. Data la sua vicinanza all’equinozio di primavera invece, nelle nostre zone è usanza raggruppare tutto l’incolto e lo scarto della vecchia stagione sui campi e accendere un grande falò, chiamato appunto di San Giuseppe. Anticamente a questo rito venivano attribuiti poteri magici per scacciare la cattiva stagione e propiziare l’arrivo di quella nuova.
Il dolce tipico e perché si mangia il bigné di San Giuseppe
Il dolce tipico di questa festa è il bigné di San Giuseppe, diffuso in tutta Italia secondo diverse varianti e differenze di nome. Ma perché proprio questo tipo di dolce? Il tutto è sempre riconducibile a San Giuseppe e alla necessità di dover badare a Maria e al piccolo Gesù. Dopo la fuga in Egitto infatti una leggenda popolare vuole che il padre di Cristo avesse dovuto vendere frittelle in terra straniera per poter sfamare la sua famiglia. Da qui la tradizione ha portato a inventare il famoso bigné o zeppola, fritta, ripiena di crema. Una delizia per il nostro palato, che ogni 19 marzo ci troviamo ad affondare i nostri denti nella soffice pasta e nella crema che compongono questo dolce.
Il compleanno speciale di Carletto Mazzone, papà sportivo di Francesco Totti
Ma il 19 marzo non è solo la festa del Papà, né solo l’occasione per mangiare un buonissimo dolce; il 19 marzo è anche il compleanno di un romano doc, di colui che detiene il record di panchine in Serie A con 797 presenze ufficiali nel massimo campionato. Il 19 marzo è il compleanno di Sor Carletto Mazzone, il padre calcistico di Francesco Totti. L’allenatore romano infatti, vanta una carriera da allenatore lunghissima, essendo salito in panchina per la prima volta nel 1968 ad Ascoli e terminando nel 2006 con il Livorno. Tra il 1958 e il 1959 giocò anche con la Roma, marcando però solamente 2 presenze in campionato. Sor Carletto nella sua carriera ha allenato fenomeni come Roberto Baggio, Giuseppe Signori, ma Mazzone ha anche il merito di aver lanciato in prima squadra e aver fatto debuttare per la prima volta da titolare Francesco Totti in una partita di Coppa Italia nel dicembre nel ‘93. In campionato poi, l’esordio del Pupone, guidato da Mazzone, avvenne il 27 febbraio del 1994, sempre contro la Sampdoria. La vera grinta di Mazzone, oltre che nel contatto con i giocatori, è ricordata nella storia del calcio per la celebre corsa sotto la curva dell’Atalanta, ai tempi in cui Sor Carletto era l’allenatore del Brescia. La squadra in cui militava Roberto Baggio, segnò negli ultimi minuti, proprio il gol de pareggio del 3-3 in quel derby; subito dopo la rete Mazzone diede vita a una corsa liberatoria sotto la curva dei tifosi avversari, gridando a pieni polmoni delle parole che noi romani capiremo al volo. Vi riproponiamo il momento epico, intanto tanti auguri Sor Carlé!
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