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A Grotte Santo Stefano torna la Scarpinata della Teverina

foto di: Immagini prese dal web

Torna la Scarpinata della Teverina con due percorsi di trekking alla scoperta di Grotte Santo Stefano e delle sue bellezze naturalistiche circostanti

La Scarpinata della Teverina, il programma della settima edizione

Si tiene oggi domenica 28 maggio 2023 la settima edizione della Scarpinata della Teverina a Grotte Santo Stefano, località nel comune di Viterbo. L’evento si svolge con qualsiasi condizione atmosferica e consiste in un trekking a passo libero con due diversi gradi di difficoltà e diverse lunghezze, da 34 e 15 km, entrambi con percorso ad anello con partenza e arrivo da Piazza dell’Unità. Sono previsti 4 ristori lungo il percorso di 35 km e 2 ristori lungo il percorso da 15 km con generi di conforto ed acqua, per usufruirne sarà necessario esibire il pettorale di partecipazione. Il percorso sarà presidiato da personale medico volontario in grado di intervenire tempestivamente in caso di malori e piccoli infortuni o escoriazioni.

Grotte Santo Stefano, il suo museo e il palazzo del ‘600

Grotte Santo Stefano accoglie i suoi visitatori, offrendo la possibilità di entrare nel piccolo museo di Petrografia e Mineralogia, con campioni di pietre e minerali provenienti da tutto il mondo, in particolare dal territorio circostante e legate alle attività estrattive che rappresentano ancora un settore economico importante per la vita del borgo. Scendendo a sinistra della Chiesa in Piazza dell’Unità, si arriva davanti al palazzo Doria Pamphili risalente al XVIII secolo. Sopra il portone principale è posto un fregio in peperino che riproduce lo stemma della famiglia ma adesso è in uno stato di abbandono.

Grotte Santo Stefano, l’origine del nome e una caratteristica cascata

Nel rione di Magugnano, in una viuzza vicino alla piazza, sono ben visibili i resti di una piccola fortificazione caratterizzata da alcuni archi che sono rimasti praticamente intatti fin dal XIII secolo. Il nome del paese deriva dalla presenza di grotte di origine etrusca, alcune delle quali abitate fino ai primi decenni del Novecento. La scenografica Cascata dell’Infernaccio, generata dal salto di livello che il fiume Rigo incontra lungo il suo percorso verso il Tevere, è raggiungibile a piedi lungo un interessante itinerario naturalistico.