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Il libro, una guida turistica e il cantastorie di Roma

foto di: Immagini prese dal web

A volte un libro può essere una perfetta guida turistica,  ma anche un emozionante cantastorie perché riesce a raccontare i luoghi attraverso gli occhi di altre persone che vivono una storia.

Un cantastorie fatto di carta

Roma può essere raccontata in diversi modi. C’è chi ad esempio sceglie di scrivere una canzone per parlare della città che non ha fine e che invece parla di Roma attraverso un libro.

Racconta delle sue tante caratteristiche attraverso le pagine, abbinandoci allo stesso la storia di qualcuno. Un libro può essere quindi una guida magica ed un cantastorie, che è in grado di mostrare una storia e di parlare anche della sua scenografia, in questo caso di Roma.

Una città senza freni nella quale ci si può perdere

Sono tanti i libri che hanno come scenografia la movimentata Capitale. Tra questi vi è anche “L’ultima estate in città”. È un libro che è stato scritto nel 1970 e che ha come protagonista Leo, un ragazzo del nord che sceglie di trasferirsi a Roma per costruirsi una vita.

Leo è un ragazzo davvero fragile, con una serie di problemi alle spalle tra cui l’alcolismo. Decide di vivere a Roma per ricostruirsi una vita, ma si confronta con una Capitale frenetica, una città davvero viva con un ritmo difficile da sostenere.

Per Leo è infatti difficile vivere a Roma e anche lavorarci. Si ritrova spaesato e finisce per innamorarsi di una ragazza con la sua stessa fragilità, Arianna.

Si confrontano entrambi con la vita di Roma, una città all’interno della quale se non si è vivi e reattivi, ci si perde e si muore dentro.

Una città viva in grado di donare molto

Anche “La città dei vivi” è un libro che racconta di Roma, ma mostra la città in un’epoca totalmente diversa a “L’ultima estate in città”. Il libro è infatti ambientato negli anni del 2000, in una Roma decadente, problematica, ma pur sempre affascinante.

Racconta di un fatto di cronaca nera avvenuto nel 2016. Parla infatti di due giovani ragazzi benestanti, che sono stati gli assassini di un ragazzo molto più povero di loro, che per guadagnare qualche soldo ha dovuto confrontarsi con la morte.

Sono pagine difficili da digerire quelle che vengono lette all’interno del libro e che mostrano una Roma problematica. Si parla infatti di una Capitale priva di un sindaco ma con addirittura due Papi. Racconta di una città davvero viva, frenetica, ma ricca di così tanti problemi che finiscono tutti per condurre alla morte.

Allo stesso tempo però racconta di una città talmente affascinante, che nonostante tutto è impossibile non amare. Chi si allontana da Roma per andare a vivere altrove si ritrova infatti spaesato, perché non troverà mai un’altra città che gli sappia dare così tanto bene quanto male allo stesso tempo.