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La bambola, un inseparabile passatempo che nel tempo è diventato un'icona

foto di: Immagini prese dal web

Nessuno si aspettava che un giorno sarebbe diventata una vera icona, dato che inizialmente tutti la consideravano un passatempo qualsiasi. A volte però l’impossibile può diventare una realtà.

Un giocattolo e un’icona

È stata messa in commercio durante una giornata di marzo degli anni ‘60 ma nessuno si aspettava che un giorno avrebbe ricoperto un ruolo così importante nell’infanzia dei bambini e soprattutto in quella delle bambine.

Tutti inizialmente la consideravano come una bambola qualunque e non pensavano minimamente che un giorno darebbe diventata una vera icona. Oggi infatti la Barbie non è soltanto il giocattolo preferito dai bambini ma è anche una figura che dimostra che una donna può essere e fare qualsiasi cosa essa voglia, perfino diventare un astronauta.

Un normale passatempo che separa l’infanzia dall’età adulta

Secoli fa invece la bambola era considerata un normalissimo passatempo che accompagnava le fanciulle nelle fasi più spensierate della loro vita, ovvero l’infanzia e l’adolescenza.

Secondo gli schemi della società la donna era considerata come “piccola” anche in età adolescenziale, per questo motivo poteva tenere una propria bambola con cui giocare, ma avrebbe dovuto abbandonarla al momento del matrimonio.

Pare che all’epoca solamente l’unione tra due coniugi segnava il passaggio all’età adulta, di conseguenza da quel momento in poi ogni giocattolo sarebbe dovuto essere stato abbandonato e consegnato alle divinità i Lari.

Un ospedale per riparare il proprio giocattolo preferito

Secoli fa un giocattolo aveva quindi una vita piuttosto breve, dato che veniva abbandonato in un periodo compreso tra l’età adolescenziale e l’infanzia. Oggi è invece raro che un gioco venga accantonato così presto, anzi.

Alcuni giocattoli hanno un valore affettivo talmente alto che finiscono per accompagnare il loro proprietario per tutta la vita, o almeno finchè questi non si rompono. In questi casi purtroppo il gioco deve essere buttato o portato a riparare in dei luoghi come la fabbrica in cui è stato prodotto oppure in un “ospedale delle bambole”.

Quest’ultimo è un laboratorio in cui i giocattoli e soprattutto le bambole vengono riparate e hanno quindi una nuova vita. Uno di questi si trova nel cuore di Roma, nei pressi di Piazza Borghese. È un luogo che può incutere timore a causa dei tanti pezzi di giochi che si trovano al suo interno, ma può essere davvero il luogo giusto in cui portare a riparare il proprio giocattolo preferito.