La basilica di San Lorenzo in Lucina, tra le più antiche della Capitale | Roma.Com

La basilica di San Lorenzo in Lucina, tra le più antiche della Capitale

La basilica di San Lorenzo in Lucina è sorta nel luogo di residenza dell’omonima matrona romana, è stata poi ricostruita ma gli ambienti sotterranei sono oggi in parte visitabili

La basilica di San Lorenzo in Lucina, le origini, le modifiche degli interni e la facciata

Nel rione Colonna si trova la basilica di San Lorenzo in Lucina, sorta nel IV secolo nel luogo di residenza dell’omonima matrona romana. Divenne luogo di culto per volere di papa Sisto III nel 440 ed è stata ricostruita all’inizio del 1100. Fu Cosimo Fanzago nella metà del 1600 a trasformare gli interni, riducendo le navate laterali a cappelle e successivamente con la rimozione delle decorazioni barocche della navata. La facciata della chiesa presenta un ampio portico, un campanile romanico a cinque ordini, un rosone al centro e due finestre ai lati.

La basilica di San Lorenzo in Lucina e le opere principali che ospita

La basilica è oggi a una sola navata, con quattro cappelle per lato che conducono all’altare maggiore dove si trova la tela del Crocifisso di Guido Reni. La sua composizione propone al fedele un percorso teologico da leggere secondo l’immagine di Cristo, della Madonna e di San Lorenzo Martire, patrono della chiesa. Da sottolineare anche il settecentesco battistero, la cappella Fonseca, disegnata da Gian Lorenzo Bernini, con il busto marmoreo del committente. Presenze anche di opere di allievi di Caravaggio, da Carlo Saraceni al francese Simon Vouet.

La basilica di San Lorenzo in Lucina e i suoi sotterranei

Diverse campagne di scavo sono state condotte sotto la basilica tra il 1982 e il 2000. Le indagini hanno riportato alla luce i resti della vasca circolare di un battistero paleocristiano sotto un ambiente esterno alla navata attuale, mentre sotto di essa è stato scoperto che i muri di sostegno poggiano sul pavimento di un edificio del II secolo in mosaico bianco e nero e con tracce di intonaco dipinto. Gli ambienti sotterranei sono oggi in parte visitabili

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