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San Silvestro in Capite, la chiesa nazionale degli inglesi a Roma

foto di: Immagini prese dal web

La chiesa di San Silvestro in Capite fu costruita sulle rovine di un tempio circolare costruito sotto l’impero di Aureliano ed è uno dei punti di riferimento della comunità degli immigrati filippini a Roma

La chiesa di San Silvestro in Capite, la sua costruzione e le diverse gestioni del monastero

La chiesa di San Silvestro in Capite si trova a Roma in Piazza di San Silvestro, nel rione Colonna. La fondazione è opera di papa Stefano II nell’VIII secolo sulle rovine di un tempio circolare dedicato al sole, fatto innalzare dall’imperatore Aureliano. Il monastero annesso passa durante il Basso Medioevo all’ordine benedettino e poi alle monache clarisse. Il nome in capite deriva dal fatto che la reliquia della testa di San Giovanni Battista fu portata qua per volere di papa Innocenzo II. All’inizio del 1200 è costruito il campanile romanico.

La chiesa di San Silvestro in Capite e il restauro in stile barocco

Il restauro più importante avvenne negli ultimi anni del ‘500 con i lavori che furono affidati a Carlo Maderno, mentre la decorazione interna fu terminata nel 1696, con la facciata realizzata da Domenico De Rossi, con un unico ordine di quattro lesene con capitelli ionici. Oggi, officiata dai padri pallottini, è considerata la chiesa nazionale inglese a Roma, uno dei punti di riferimento della comunità di immigrati filippini a Roma.

La chiesa di San Silvestro in Capite e i suoi interni, dagli affreschi alle cappelle

Sull’attico sono presenti le statue di papa Silvestro, santo Stefano Martire, san Francesco e santa Chiara. L’interno si presenta a navata unica, coperta da una volta a botte, affrescata con La vergine assunta in gloria con i santi Silvestro e Giovanni Battista. Sono presenti inoltre sei cappelle laterali che si aprono sulla navata, realizzate da Ludovico Gimignani, con la collaborazione di diversi pittori, tra cui Orazio Gentileschi con un immagine di San Francesco. L’altare in marmo fu scolpito all’inizio del ‘500 mentre il tabernacolo è ad opera di Carlo Rainaldi e datato 1667.