Caricamento...

La Fontana Clementina, ciò che resta del Porto di Ripetta

foto di: Immagini prese dal web

La fontana Clementina è ciò che oggi resta del porto di Ripetta, utilizzato per il traffico fluviale della città di Roma, la sua storia

La fontana Clementina e la sua struttura priva di decorazioni

La fontana Clementina, conosciuta anche come fontana dei Navigatori, si trovava all’interno del Porto e oggi è collocata all’angolo della via di Ripetta ed è addossata alla smussatura della muratura a robusto bugnato in cui, nella parte superiore, una cornice delimita una nicchia priva di elementi di decorazione. Eretta nel XVI secolo durante il pontificato di Gregorio XIII, il monumento si compone di una semplice vasca in cui una fistola metallica, inserita in una stele dalla bordatura arrotondata, versa un debole getto d’acqua.

La nascita del porto di Ripetta, necessario per il traffico via fiume

Il porto di Ripetta, chiamato così da papa Clemente XI per distinguerlo da quello di Ripa Grande, si forma all’altezza della chiesa di San Rocco per lo scarico di legname, vino e carbone. Fu il pontefice che nel 1704 fece costruire un sistema di scalinate, banchine e un piazzale superiore per mettere in sicurezza e consentire il facile approdo al porto. Il progetto fu realizzato dall’architetto Specchi che si avvalse della collaborazione di Carlo Fontana e del travertino che fu preso da un’arcata del Colosseo che cadde in seguito a un terremoto.

Il progetto del Porto e la sua rapida decadenza

Fu inaugurato l’anno successivo, con tanto di solenni celebrazioni. Era riservato al traffico fluviale proveniente dall’alto corso del Tevere, in alternativa a quello di Ripa Grande dove faceva scalo il traffico marittimo. Due ampie cordonate curve che, dalle banchine, salivano al livello stradale e da un emiciclo al centro del quale vi era proprio la fontana Clementina, unico monumento rimasto ancora oggi,  utile soprattutto per abbeverare gli animali da soma che qui arrivavano numerosi per le operazioni di trasporto delle merci. Il Porto cadde presto in stato di abbandono e le periodiche alluvioni obbligarono la costruzioni di muraglioni che provocarono la distruzione di maggior parte del plesso.