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La Fontana di Ponte Sisto, il cambio di posizione e il perchè della sua costruzione

foto di: Immagini prese dal web

In piazza Trilussa si trova la fontana di Ponte Sisto, costruita per commemorare l’intervento idrico legato all’Ospizio dei Cento Frati da parte di papa Paolo V nel XVII secolo

La fontana di Ponte Sisto, il motivo della sua costruzione

La fontana di Ponte Sisto si trova in piazza Trilussa. Le aree a destra del  Tevere erano ancora poco dotate di sistemi di approvvigionamento dell’acqua nel XVII secolo e il papa Paolo V dovette affrontare questo problema, il Comune accetta di contribuire insieme al Vaticano alle spese necessarie per consentire il ripristino dell’antico Acquedotto Traiano. I quartieri del lato sinistro del Tevere erano serviti dalle varie ramificazioni degli acquedotti Vergine e Felice, ma in alcune zone la pressione dell’acqua era estremamente bassa, come nel rione Regola dove sorgeva l’Ospizio dei Cento Frati, che fu raggiunto grazie al prolungamento del condotto principale e insieme a quest’operazione fu commissionata la costruzione di una fontana che ricordasse l’intervento del pontefice.

La fontana di Ponte Sisto e la sua storia recente, la nuova collocazione e la mancanza di acqua

Intorno al 1880 l’ospizio fu demolito, a causa dei lavori per la costruzione dei muraglioni del Tevere, e la fontana smontata. Ma nel 1898 fu recuperata e ricostruita esattamente all’altra estremità del ponte, nella piazza dove attualmente si trova, disposta in cima ad una scalinata. La portata dell’acqua, inoltre, è stata ridotta e adesso il catino superiore è secco mentre gli zampilli dei due draghi sono minimi.

La fontana di Ponte Sisto e la sua struttura architettonica

L’opera fu realizzata da Giovanni Vasanzio, con la collaborazione di Giovanni Fontana per la parte idraulica, e fu terminata nel 1613. Dal punto di vista architettonico consiste in una grande nicchia, nella cui parte alta una grande bocca versava acqua in un piccolo catino. La fontana è delimitata da due colonne in marmo che sono appoggiate su una parete in blocchi di travertino, con in cima l’iscrizione sormontata dallo stemma del pontefice.