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All’interno di Piazza del Popolo si trovano due fontane sarcofago, inserite all’interno del disegno architettonico ottocentesco che ha reso l’area una delle più visitate della Capitale
Entrando nella suggestiva piazza del Popolo, dopo aver varcato l’antica Porta Flaminia, si trovano le due Fontane Sarcofago, alimentate originariamente dall’Acquedotto Vergine e poste in sostituzione di un abbeveratoio e un lavatoio che fino al Settecento conferivano all’intera area un aspetto rurale. Una delle due fontane, collocata a ridosso della Basilica di Santa Maria del Popolo, reca sul sarcofago un medaglione con il ritratto di due coniugi e risale alla metà del secolo III d.C.; l’altra, addossata alla caserma Giacomo Acqua è decorata con un solo personaggio maschile togato ed è databile all’ultimo quarto dello stesso secolo.
Le fontane in travertino completano l’arredo monumentale della piazza nella composizione urbanistica definitiva ottocentesca, progettata dell’architetto Giuseppe Valadier: una grande ellisse, al cui centro svetta l’obelisco egizio, circondata da statue e fontana tra cui quella centrale dei Leoni, e quelle del Nettuno e della Dea Roma. La costruzione doveva essere a ridosso delle mura della città e della Chiesa di Santa Maria del Popolo. Buona parte delle strutture, ancora presenti a delimitarne i confini, vennero innalzate tra il Quattrocento ed il Seicento.
Oltre la chiesa di Santa Maria del Popolo, accanto la Porta, si trovavano la chiesa di Santa Maria di Montesanto e la chiesa di Santa Maria dei Miracoli. In altre parole, il celebre Tridente, che unisce Via del Babuino, Via del Corso e Via Ripetta. La piazza, ultimata dalle opere architettoniche del Valadier e disposta sotto il pendio del Pincio, divenne ben presto uno dei luoghi più celebri e più frequentati di Roma. Sebbene qualcuno di voi ci sia passato spesso, però, stiamo per rivelarvi qualche piccola notizia di cui, sicuramente, eravate all’oscuro.
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