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Era il 1931, quando dopo numerosi anni dall’invenzione della trasmissione telegrafica senza fili, Marconi per convincere ancora di più tutta la comunità scientifica e mondiale della bontà e della funzionalità della sua invenzione, decise di sconvolgerli con un gesto eclatante, accendere le luci del Cristo di Rio De Janeiro direttamente da Roma.
Accenni ‘a radio va che se famo ‘na cantata. Se questa frase, oggi, come qualche anno fa, può risultare la normalità, come anche quella di avere la radio in macchina e cantare a squarciagola magari quando sul raccordo nun se scóre, ecco fino agli inizi del ‘900 era una cosa assolutamente impensabile. Questo perché l’invenzione della radio ancora doveva penetrare nelle case di tutti gli italiani, come fece poi negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale. Ma chi inventò questo oggetto, che si rivelò nei tempi successivi essenziale in qualsiasi campo fu un marchese italiano. Guglielmo Marconi nato a Bologna nel 1874, ha inventato la radio ed è stato uno degli inventori e degli scienziati italiani più famosi in assoluto. Ricevette il premio Nobel per la Fisica nel 1909, con la sua invenzione della trasmissione telegrafica senza fili. Ma quest’invenzione non fu subito salutata da tutti come tale, come al solito era presente qualche scettico, qualcun altro che non ci credeva, qualcuno addirittura che invocava presenze diaboliche!
Numerosi furono gli esperimenti e le trasmissioni che Marconi fece per convincere le persone intorno a lui della propria invenzione, tante quelle fatte in mare, in fiume e stupì soprattutto la prima trasmissione transoceanica, nel 1901, operata da Marconi tra Poldhu, area della Cornovaglia e la città canadese di St. John’s di Terranova, situata nell’estremo della penisola di Avalon. Ben 3000 km di distanza ma il segnale sviluppato dalla stazione inglese arrivò perfettamente dall’altra parte dell’oceano! Un’altra grande impresa di cui Marconi si è fregiato nella sua vita fu quella di costruire, su ordine espresso del Papa, la prima stazione Radio del Vaticano, che diede vita nel 1931 proprio a Radio Vaticana. Pio XI così, fu il primo pontefice a trasmettere via radio in tutto il mondo, dato il collegamento con New York, Melbourne, Quèbec e numerose altre città sparse in tutto il globo.
Per dimostrare ancora al mondo intero come la sua invenzione della trasmissione telegrafica senza fili fosse efficace e funzionale, Marconi volle mettere in piedi un ulteriore esperimento, questa volta eclatante, anzi, come dire, illuminante. In Brasile, dall’altra parte del globo, era appena stata costruita una statua che nel 2007 è entrata a far parte delle sette meraviglie del mondo moderno, la scultura del Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Viste le luci presenti per l’impianto di illuminazione notturno, Marconi, dati i progressi fatti con le sue trasmissioni, pensò bene di accendere queste lampadine direttamente da Roma. Il 12 ottobre del 1931 con un semplice tocco di un dito, lo scienziato italiano continuò a stupire tutto il mondo e inviato il segnale alla stazione radio di Coltano, vicino Pisa, sede dell’allora stazione radio più potente d’Italia, Marconi diede dimostrazione a tutto il mondo che si poteva mandare un impulso elettrico senza fili fin dall’altra parte del mondo. Un’accensione epocale che è rimasta nella storia e che ovviamente non poteva che partire da Roma.
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