“Tra Sacro e Profano” la pittura di Ulisse Scintu a Palazzo Ruspoli
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E voi lo conoscete Vittorio Grassi? A Roma, alla Galleria Prencipe, dal 17 ottobre la mostra di uno degli artisti più eclettici del ‘900
Se vi è piaciuta la mostra su Hopper, di qualche anno fa al Complesso del Vittoriano di Piazza Venezia, non potete perdervi i colori, le forme e le luci di uno degli artisti romani più poliedrico di sempre, Vittorio Grassi. Nato intorno alla seconda metà dell’800, Vittorio Grassi non fu solo un eccellente decoratore e pittore romano, ma ricoprì anche il ruolo di illustratore ufficiale dell’Enciclopedia Treccani. La sua gavetta comincio all’interno della Banca d’Italia dove, occupandosi specificatamente di impedire la falsificazione delle banconote, cominciò a studiare le numerose tecniche tipografiche del tempo. Di lì a poco, coltivando contemporaneamente la sua passione per la rappresentazione di paesaggi, prese piede all’interno dell’ambiente artistico romano, cominciando ad esporre i suoi quadri. Due di essi, Temporale a Maccarese e L’osteria, furono addirittura acquistati dalla Casa reale. Successivamente, i suoi interessi artistici si ampliarono: di qui la sua nota versatilità. Si occupò di illustrazioni per i periodici; di progettazione, decorazione e arredamento di abitazioni; di ceramica e, a partire dagli anni dieci del Novecento, si mise a realizzare costumi e scenografie innovative, per rappresentazioni teatrali, quali, ad esempio, il Macbeth di Verdi, andato in scena al teatro Costanzi di Roma. Non fece sconti, neanche, nel campo della grafica editoriale e pubblicitaria: autore del disegno di alcune serie di francobolli italiani, tra le quali la celebre Siracusana nota anche come Italia turrita, utilizzata a partire dagli anni ’50 per circa un trentennio.
Senza farsi mancare nulla, poi, si impegnò in ambito didattico: fu chiamato ad insegnare all’Accademia delle belle Arti di Roma e, più tardi, ottenne la cattedra di “arredamento e decorazione degli interni” alla Scuola superiore di Architettura. Insomma, Vittorio Grassi, con le sue opere riuscì sempre a far parlare di sé, sarà per via delle linee, delle forme e dei colori o per la sua innata creatività. Per questo, dopo anni di raccolta e documentazione da parte di Francesco Tetro, la Galleria Prencipe di Roma ha deciso di regalare ad ognuno la possibilità di accedere al meraviglioso mondo di Grassi, organizzandone una ricca mostra, in attesa della pubblicazione del suo catalogo generale. Con una selezione di oltre quaranta opere grafiche, l’evento permetterà di viaggiare tra i diversi aspetti della multiforme attività di Vittorio Grassi: dai figurini teatrali per Vittorio Podrecca ai bozzetti per le scenografie, gli allestimenti, gli oggetti e le opere pittoriche; dalle acqueforti e xilografie di inizio secolo – alcune dedicate all’amico Umberto Prencipe – ad alcuni dei suoi più celebri manifesti pubblicitari.
Per gli amanti e non, quindi, sarà davvero un’opportunità da non perdere, soprattutto visti i tempi e le altre mostre romane rimandate!
D’altra parte, fu sempre nota l’amicizia fra Vittorio Grossi e Umberto Principe, altro pittore trapiantato a Roma, ma d’origini napoletane. Perciò, sebbene la mostra intenda mettere in luce la straordinaria portata d’idee e novità dell’artista romano, interno al panorama novecentesco italiano; non mancherà, insieme, di onorare l’antica amicizia tra i due, spesso, palesata in molte opere dello stesso Grassi. Un’esperienza unica, per chi voglia fare qualcosa di diverso nel fine settimana, ma anche per i più appassionati del genere.
Per raggiungere la mostra basterà recarsi in via Ludovico di Monreale 42/44, nei pressi del meraviglioso Parco di Villa Pamphilj, dal 17 ottobre, al 14 novembre, ma solo ogni mercoledì dalle 10.00 alle 13.00, in occasione degli eventi in programma e su appuntamento.
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