Turisti Nella Capitale: Sindrome di Stendhal
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Di nuovo visitabile al pubblico il bunker di Villa Torlonia che fece costruire Benito Mussolini durante i bombardamenti che colpirono Roma nella Seconda Guerra Mondiale. Andrai a vederlo?
Il bunker di Benito Mussolini a Roma, in Villa Torlonia, è stato riaperto al pubblico ed è finalmente di nuovo visitabile, data la fine dei lavori di restauro. Il rifugio antiaereo in cui si nascondeva Mussolini durante i bombardamenti, dal luglio 1943 al maggio 1944, in un periodo in cui la Capitale fu colpita ben 51 volte, si trova a Roma, precisamente sotto Villa Torlonia, 6 metri sotto terra, la sua residenza dal 1929. Fu invece utilizzato dai cittadini romani per difendersi dagli attacchi aerei visto che il Duce fu arrestato il 25 luglio del 1943.
Il bunker è stato riaperto con all’interno una mostra, curata da Federica Pirani e Annapaola Agati, creata con la collaborazione dell’assessorato capitolino alla Cultura, della Soprintendenza Capitolina e l’organizzazione di Zetema. Attraverso una ripida scala si scende nel bunker vero e proprio, lasciato spoglio da oggetti e proiezioni: è simulato un attacco aereo, con la riproduzione dei suoni come le sirene, aerei in avvicinamento, esplosioni e vibrazioni del terreno.
Villa Torlonia è un complesso di edifici che adesso è di gestione pubblica, che ha subito vari cambiamenti, dagli interventi di Valadier con la costruzione delle Scuderie e del Casino dei Principe, la creazione di viali simmetrici e perpendicolari alla cui intersezione è posto il palazzo mentre all’interno della villa furono poste sculture d’arte classica. Nella zona sud invece sono stati creati laghetti, viali a serpentina e nuovi edifici come la Capanna Svizzera, la Serra, la Torre, la Grotta Moresca e il Campo da Tornei, un nuovo muro di cinta, il Villino Medievale e il Villino Rosso.
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