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Sinisa Mihajlovic, il ricordo del calciatore e allenatore con un trascorso alla Lazio

foto di: Immagini prese dal web

In campo e in panchina un osso duro per chiunque, nella vita un lottatore e una persona dall’indole altruista e dal cuore d’oro, il nostro ricordo di Sinisa Mihajlovic, ex terzino tra le altre della Lazio

L’arrivo in Italia di Sinisa e le vittorie conquistate con la Lazio

Avrebbe compiuto il 20 febbraio 55 anni Sinisa Mihajlovic, tra i più forti terzini che la Serie A abbia mai avuto. Dotato di un mancino potente e preciso, era un autentico cecchino su calcio di punizione, con ben 28 reti siglate su calcio piazzato nel nostro campionato dove approda dalla Stella Rossa alla Roma dove milita per due stagioni e alla Sampdoria. La consacrazione arriva quando torna nella Capitale, stavolta per vestire la maglia della Lazio, nel 1998 guidata da  Sven-Göran Eriksson, con cui conquista una storica Coppa delle Coppe, sigla la prima rete della storia del club in Champions League l’anno successivo ed è protagonista anche nello Scudetto del 2000.

Gli anni di transizione all’Inter, da calciatore e poi da allenatore

Conclude la carriera da calciatore nell’Inter. Con i nerazzurri vince lo Scudetto, assegnato a tavolino dopo Calciopoli, e due Coppe Italia. Tuttora è il marcatore più anziano della storia del club con la rete siglata all’Ascoli l’8 aprile del 2006, a 37 anni e 47 giorni. Non appena decide di ritirarsi dal calcio giocato, prende il tesserino da allenatore e inizia facendo da allievo a Roberto Mancini, lasciando l’Inter al momento dell’arrivo di José Mourinho.

Le parentesi bolognesi e gli ultimi anni difficili della sua vita

La sua prima panchina ufficiale è a Bologna, chiamato in causa per risollevare le sorti delle squadra, impresa che riesce a compiere conquistando una salvezza che pareva molto complicata. Sempre nel capoluogo emiliano tornerà, diventando idolo della tifoseria e aprendo un ciclo, interrotto dalla malattia che lo affligge a partire dal 2019. Nonostante la gravità della situazione, lui decide di proseguire e di curarsi nel frattempo. Il 16 dicembre del 2022 si spegne dopo aver lottato sino all’ultimo, da vero combattente quale è stato sia dentro che fuori dal campo.