“Narciso, la fotografia allo specchio”, una mostra che riflette sul concetto del doppio
Vorresti vedere questa mostra? Espone gli scatti dei più grandi fotografi del ‘900, invitando a riflettere sul tema dello specchio e del doppio,[...]
Nato in Normandia nel 1887, Marcel Duchamp è tra i più importanti e influenti artisti del XX secolo: dopo essersi occupato di arte pittorica, abbracciando le correnti del fauvismo e del cubismo, fu uno dei promotori del dadaismo e del surrealismo. Durante il corso della sua lunga vita, a partire dal 1923 principalmente dedicata all’attività di scacchista, Duchamp intraprese un viaggio in Italia di cui oggi, con questo articolo, ripercorriamo insieme le tappe.
Nella sua lunga attività artistica, Marcel Duchamp si occupò di pittura (attraversando le correnti del fauvismo e del cubismo) e fu animatore del dadaismo e del surrealismo. Tuttavia viene principalmente ricordato per aver dato impulso allo sviluppo dell’arte concettuale, trascinandosi dietro una enorme risonanza di epigoni ammiratori e imitatori, realizzando per primo i concetti estetici nelle tecniche del ready-made e dell’assemblaggio. È nel 1913 che il termine ready-made (letteralmente, “già fatto”, “confezionato”, “pronto all’uso”) fu usato per la prima volta in ambito artistico per categorizzare un prodotto di uso comune isolato dal suo contesto funzionale, defunzionalizzato e rifunzionalizzato tramite il solo atto di selezione di un artista ad opera d’arte, elevandolo così allo status di arte. Ad attuare materialmente per la prima volta questo processo di risignificazione dell’oggetto fu proprio Duchamp: la sua opera Bicycle Wheel è in assoluto la prima categorizzabile come ready-made (anche se si tratta di un ready-made cui l’artista mise mano, imperniando la ruota della bicicletta su di uno sgabello).
Il primo ready-made vero e proprio è Bottle Rack (“Lo scolabottiglie”, del 1914), semplicemente firmato, cioè un oggetto di uso comune rinominato e elevato a rango di opera d’arte dall’artista stesso. Non è strano pensare allora che l’originale dello scolabottiglie non esiste più: fu buttato via durante una pulizia dell’atelier di Duchamp, che altrettanto candidamente lo sostituì con un altro scolabottiglie. Malgrado la componente ludica che caratterizza fortemente l’arte del ready-made, la sua introduzione deflagrò nel mondo delle arti con la forza di un’esplosione, determinando, di fatto, una vera rivoluzione: il fatto che oggetti di uso comune e disinvestiti da qualunque tipo di sentimento (tanto da poter essere sostituiti in qualsiasi momento con un altro esemplare; praticamente l’opposto della devozione da reliquia che si ha per certe opere) per l’artista potessero essere esposti nei museo in virtù della loro decontestualizzazione ridefiniva totalmente i concetti di autorialità, di manifattura e di opera d’arte stessa.
È però molti anni dopo aver allentato il suo rapporto con le arti che l’irriverente e creativo artista e scacchista francese intraprende un suo personale itinerario italiano, nel 1965. L’11 giugno arriva a Roma insieme alla moglie Alexina per presenziare all’inaugurazione della mostra Marcel Duchamp, Ready-made, dove sono esposti quattordici sue opere prestate dalla Galleria Schwarz a Dino Gavina. Il tavolo degli invitati alla cena post-inaugurale, presso il ristorante Bottaro, riunisce la crema del mondo intellettuale e dell’avanguardia artistica del tempo: tra gli ospiti figurano Carlo Scarpa – responsabile del progetto di allestimento dell’esposizione –, Lucio Fontana, Gianfranco Baruchello.
Tra il 12 e il 14 giugno i coniugi Duchamp visitano Spoleto e il paese di Anticoli Corrado, noto per il passaggio di moltissimi pittori, scultori e musicisti ispirati dalla bellezza dei luoghi e delle modelle che vi abitano. Esistono splendide foto scattate in quelle brevi giornate che ritraggono Duchamp andare alla scoperta dei “mostri” del parco di Bomarzo, delle modelle di Anticoli Corrado, delle bellezze di Spoleto.
Pochi anni dopo, nel 1968, Duchamp morirà, ottantunenne, a Neuilly-sur-Seine. Anche dopo la morte, però, si distinguerà per l’autoironia e il guizzo sbarazzino. Sulla sua tomba fece incidere un epitaffio, composto da lui stesso, che recita «D’ailleurs c’est toujours les autres qui meurent» (“D’altronde sono sempre gli altri che muoiono”).
Vorresti vedere questa mostra? Espone gli scatti dei più grandi fotografi del ‘900, invitando a riflettere sul tema dello specchio e del doppio,[...]
Una festa antica ma che insegna molto quella dei Lucaria che a metà luglio era dedicata alle divinità che proteggevano i boschi, ecco[...]
Era il 64 d.C. e nel bel mezzo dell’estate Roma fu colpita da un terribile incendio, tramandato ai posteri anche per le accuse[...]
È davvero incredibile quello che è stato ritrovato a Palazzo Nardini. Durante un lavoro di restauro al palazzo è stato ritrovato un affresco[...]
Il Museo di Roma in Trastevere ospita la prima retrospettiva italiana della nota artista di origine camerunense Angele Etoundi Essamba, da sempre impegnata[...]
Erano i giochi pubblici più famosi di tutta Roma e per un’intera settimana animavano la città e la sua arena di tantissime attività,[...]
28Il palazzo della Cancelleria di Roma ospita una mostra multimediale per scoprire le invenzioni del genio di Leonardo Da Vinci per un viaggio[...]
Artiste romane e le loro opere realizzate tra il 1910 e il 1940 sono protagoniste della mostra che è visitabile al Casino dei[...]
Fors Fortuna era la divinità del caso e del destino e nell’Antica Roma veniva celebrata con un rito e un culto che è[...]
Finalmente è arrivata l’estate e quale modo migliore c’è d’inaugurarla se non a suon di musica? Ecco tre canzoni romane sulla bella stagione![...]
La Galleria d’Arte Moderna ricorda le opere che Keith Haring realizzò durante la mostra che tenne 40 anni fa al Palazzo delle Esposizioni[...]
Al Forum Austriaco di Cultura è stata esposta “Petunia Carnage”, un’affascinante esposizione fotografica che per l’osservatore può essere un ottimo spunto di riflessione.[...]
I romani tenevano molto a questa festa, perché celebrava una divinità particolarmente cara alla città, ovvero la dea del focolare, Vesta. Ma in[...]
La Sacrestia del Borromini, all’interno della Chiesa di Sant’Agnese in Agone in Piazza Navona ospita la nuova edizione del Capriccio Italiano Festival 2024[...]
Sala gremita, emozioni e pubblico delle grandi occasioni per la Premiére del lungometraggio “In viaggio con Lei” del regista Gianluca Gargano, organizzata dall’Italia[...]