Turisti Nella Capitale: Sindrome di Stendhal
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Nel comune di Gallicano nel Lazio è possibile compiere un percorso immerso nel verde tra i resti di antichi acquedotti romani, un viaggio nella storia e nella natura
Nel territorio di Gallicano nel Lazio si trovano una serie di ponti appartenenti ad antichi acquedotti romani. L’itinerario del parco è di grande interesse, non solo archeologico, faunistico e paesaggistico che attraversa uno dei più affascinanti territori della provincia romana, immergendo il visitatore in un suggestivo ambiente naturale che è solcato anche da ben quattro degli acquedotti pubblici di Roma (l’Anius Vetus, l’Aqua Marcia, l’Aqua Claudia e l’Anius Novus).
Questa passeggiata, che ha inizio presso un’area attrezzata appositamente allestita nei pressi di Ponte Amato, a ridosso della Tagliata di S.Maria di Cavamonte, permette di raggiungere i resti degli acquedotti Anio Vetus e Aqua Marcia e i quattro ponti: Bullica, Pischero, Caipoli e Taulella. Sono molto differenti l’uno dall’altro per architettura più o meno imponente: alcuni archi sono alti e stretti, altri larghi e grandiosi e tutti sono immersi in una fitta vegetazione che purtroppo li circonda in modo tale da impedirne la completa visione. Misteriosi i profondi antri e le gallerie artificiali che sono stati realizzati da abili mani che hanno scavato nel tufo, selvagge le profonde gole a pareti verticali, assai ravvicinate, erose dai torrenti e che creano sul tufo strane concrezioni verticali.
Nella prima metà dell’XI Secolo Gallicano nel Lazio era possedimento dei Monaci Sublacensi per poi passare tra le proprietà dell’Abbazia di San Paolo Fuori Le Mura. Nel XIII Secolo passò invece in mano alla famiglia Colonna. Sotto di loro la cittadina fiorì e la famiglia accumulò tanto di quel potere da potersi permettere, nel XV secolo, di attaccare Roma per espugnarla. Dopo varie vicissitudini lo stato pontificio prevalse sulla famiglia Colonna che fu scacciata. In seguito, dopo la riappacificazione con lo Stato della Chiesa, i Colonna tornarono nuovamente padroni del feudo di Gallicano nel Lazio. La storia ci racconta di continui contrasti con la Chiesa la quale per ritorsione, nel XVI Secolo la mise a ferro e a fuoco.
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