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Antrodoco è un borgo in provincia di Rieti di notevole importanza durante il Basso Medioevo e il Risorgimento italiano che ospita due chiese di enorme valore architettonico e storico
Antrodoco è un borgo in provincia di Rieti, appartenente alla Comunità montana del Velino. La sua prima attestazione storica si deve nel 14 a.C. come soggiorno dell’imperatore Augusto. Dopo la conquista da parte dei Normanni, divenne un feudo di Raimondo da Lavareta finché dopo una ribellione dei suoi abitanti fu affidato al Duca di Spoleto nel 1226. Fu venduto agli aquilani dalla regina Giovanna I nel 1382 prima di passare alla fine del Rinascimento a Gian Battista Savelli, comandante delle Guardie pontificie.
Antrodoco è stato teatro della prima battaglia del Risorgimento italiano dal 7 al 9 marzo 1821 dove si fronteggiarono le truppe napoletane capitanate da Guglielmo Pepe e l’esercito austriaco con la vittoria di quest’ultimi. Dopo l’Unità il suo territorio fu soggetto a frequenti fenomeni di brigantaggio e fu colpita da una terribile alluvione che provocò numerose vittime e rase al suolo la chiesa di Sant’Anna, di cui non si hanno più testimonianze.
La chiesa di Santa Maria Assunta era in origine intitolata alla Madonna del Popolo: il cambio di nome è avvenuto negli anni cinquanta, dopo la proclamazione del dogma dell’Assunzione. Distrutta dal terremoto del 1703, era originariamente in stile romanico. La forma della navata centrale è a barca rovesciata con cinque cappelle lungo le due pareti laterali. Per la sua acustica particolarmente favorevole la collegiata è spesso sede di concerti di musica sacra. Di particolare rilevanza, architettonica e storica, è la chiesa di S. Maria Extra Moenia, già ricordata nel VI secolo in un passo dei dialoghi di S. Gregorio Magno. Sorge fuori dal paese, eretta sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Diana.
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