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Ottaviano Augusto, un imperatore protagonista di molte sculture

foto di: Immagini prese dal web

Ottaviano Augusto è uno degli imperatori più amati dell’Antica Roma, raffigurato in molte sculture, di seguito le principali con le loro caratteristiche e le informazioni su dove poterle ammirare dal vivo

Un imperatore amato e protagonista di molte sculture

Ottaviano Augusto, tra gli imperatori più celebri dell’Antica Roma e amato anche dagli artisti al punto da essere il protagonista di molte sculture. Ne abbiamo scelte alcune che rappresentano la grandezza di un condottiere dell’Impero in grado di portare Roma al massimo del suo splendore, non facendo rimpiangere affatto Giulio Cesare. A immortalare Augusto il busto risalente alla Battaglia navale di Azio, conservato oggi ai Musei Capitolini, di tipo ellenistico con l’espressione del viso tesa nella volontà di conquista del potere e di affermazione di sé, mentre i capelli sono raffigurati con la tipica acconciatura con ciocche mosse che si aprono a tenaglia.

Il cammeo de la Gemma Augustea

La Gemma Augustea è un cammeo molto probabilmente del 10 d. C.. che descrive l’incoronazione di Ottaviano da parte di Oicumene, personificazione delle civiltà dell’Impero: l’immagine è simbolo del dono universale di dominatore del mondo che li viene conferito al posto di Giove, di cui assume le sembianze e gli attributi. È conservata presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Si presenta in leggero rilievo su due strati, uno bianco e uno marrone, intagliati su di una pietra araba d’onice.

Augusto in procinto di fare sacrifici e nel massimo della sua grandezza

L’Augusto con capo velato è databile tra il 10 e l’1 a. C. ed è alto 217 cm. Qua l’imperatore è ritratto mentre sta celebrando un sacrificio, con il capo coperto da un lembo della toga. Qua si evince la pietas, atteggiamento tipico della romanità dell’epoca tra le figure autorevoli e manifestato dal volto che appare sereno, pacato e austero. Il famoso Augusto di Prima Porta è invece una statua in marmo alta 204 cm, oggi visibile ai Musei Vaticani. Realizzata dopo il 20 a. C., anno della sua vittoria contro i Parti e della riconsegna delle insegne di Crasso, evento rappresentato sulla corazza. Sono presenti numerosi elementi simbolici, come alcune personificazioni divine, che servono a conferire dignità morale al soggetto raffigurato.