La Chiesa del Domine Quo Vadis, un luogo spirituale dall’origine leggendaria
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Cantalice è un piccolo borgo medievale della provincia di Rieti, la sua storia, le due chiese del centro, il panorama tra laghi e il Terminillo e i suoi vicoli stretti delimitati da una caratteristica scalinata
Cantalice è un borgo che poggia sulle pendici dei Monti Reatini e si affaccia sulla piana di Rieti dominandola dall’alto con una vista sui tre laghi che toccano il suo territorio: il Lago Lungo, il Lago di Ripasottile e il Lago di Ventina. Cantalice, inoltre, è uno dei quattro comuni in cui ricade il territorio del Monte Terminillo, con le sue bellezze naturali. Il centro storico è sorto intorno al XII secolo tra la fusione di tre nuclei abitativi. Nel 1216 il suo territorio viene assegnato al Regno di Sicilia e i rapporti con Rieti non furono mai cordiali, tanto che nel 1557 i reatini assaltano il paese che resiste e caccia i nemici. A seguito di tale episodio, Cantalice si fregiò del motto Fortis Cantalica Fides associato oggi allo stemma civico, composto da un’aquila ad ali aperte su una torre fiancheggiata da un leone ed un leccio.
Il borgo medievale si divide in due parti, la parte moderna e il centro storico, tagliato da una caratteristica scalinata che lo percorre tutto. Il borgo culmina nella torre difensiva e nell’imponente chiesa di San Felice. Denominato per secoli il Paese delle due querce, a testimoniarlo è il fatto che il punto d’ingresso era segnato da queste due posizionate nei pressi dell’attuale abitato di Vazia, da uno scritto del Procuratore inviato dal Vicario Generale d’Abruzzo successivo al terremoto del 1703 che colpì la zona, con ingenti danni a tutto l’abitato. Esiste anche il Passo delle due querce, portale d’accesso a Cantalice che è visibile sul lato destro della strada asfaltata.
L’antico paese medievale è sovrastato dalla Chiesa di San Felice da Cantalice realizzata direttamente sull’area dove sorgeva l’antica casa del santo. Di stile barocco, mostra una pianta a croce latina con raffigurazioni dei miracoli attribuiti al Santo nella sua cupola, mentre all’interno ospita un organo a canne del ‘700. Circa a metà del percorso la scalinata che attraversa il paese si apre su una piccola piazza nei pressi della chiesa di Santa Maria costruita per sancire l’unione delle antiche rocche che ne formarono il castello. Oltre al portale, datato 1548, è possibile ammirare anche il portico sulla parte sinistra.
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