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Castelnuovo di Farfa è un piccolo borgo della Sabina abitato sin dall’età del bronzo, con il primo insediamento rurale risalente invece all’Alto Medioevo, la sua storia e i principali edifici che ospita
Castelnuovo di Farfa è un piccolo e grazioso borgo in provincia di Rieti, già abitato nel Neolitico in vari siti limitrofi, tra cui la Grotta Scura, a poca distanza dal fiume Farfa, dove sono stati rinvenuti frammenti ceramici risalenti all’età del bronzo nel 1987. La grotta presenta un ramo, lungo più di 200 metri, periodicamente occupato dalle acque, dove sono stati rinvenuti oggetti ceramici anche di epoca romana, tra cui lucerne in terracotta e monete, a testimonianza dell’utilizzo votivo e cultuale del posto, identificato nel Santuario di Marte che è riportato da Dionigi di Alicarnasso.
I cenni storici successivi riguardanti il borgo risalgono al VI secolo, con l’approdo di San Lorenzo di Siria, fondatore dell’Abbazia di Farfa, che aveva compiuto un’opera di evangelizzazione nella zona e di una chiesa dedicata a San Donato riportata in un documento datato 877, che testimonia il primo insediamento rurale di Castelnuovo all’alto Medioevo. Il Castrum risale al Duecento ed è stato a lungo oggetto di dispute. Difeso da una cinta muraria con nove torri, era presidiato da guardie civiche nel corso del Rinascimento.
La chiesa parrocchiale di Castelnuovo di Farfa è quella intitolata a San Nicola da Bari. Eretta poco dopo la metà del Cinquecento, si trova nel punto più alto del castello e poi ricostruita al termine del Settecento data la forte necessità di un restauro. Di grande importanza storica per gli abitanti del posto è invece la chiesa della Madonna degli Angeli, costruita nel 1600 in occasione del Giubileo quando, grazie all’intercessione della Vergine, restarono immuni all’epidemia che fece strage nei dintorni. La costruzione attuale risale al 1939. Il principale edificio civile invece è il palazzo dei marchesi Simonetti, grandi benefattori del paese.
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