Roma in tram; alla scoperta dei dintorni di Principe Eugenio/ Manzoni
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Castro dei Volsci è un borgo della provincia di Frosinone, situato nel cuore della valle del fiume Sacco ed è diviso in un centro storico in altura e un centro economico più moderno più in basso nella pianura sottostante. Il paese ha origine grazie agli Etruschi, in epoca romana sono costruite nel territorio alcune ville rustiche, è stata rinvenuta non molto distante, inoltre, la necropoli di una popolazione germanica. Dopo l’anno Mille, la posizione strategica di Castro fece sì che il villaggio diventasse proprietà dello Stato Pontificio finché non fu conquistato nel 1165 dalle truppe di Federico Barbarossa.
Nel corso del Trecento diviene comune e poi feudo dei Colonna. Uno degli epicentri del brigantaggio nell’epoca napoleonica, fenomeno che ritorna anche dopo l’Unità d’Italia. All’inizio del Novecento il paese si spopola con l’emigrazione di parte degli abitanti, soprattutto in Francia, mentre dalle zone limitrofe sono arrivate persone che si sono stanziate nelle aree rurali intorno al borgo. Il 1944 è un anno tragico per la storia di Castro con numerosi rastrellamenti e fucilazioni da parte delle truppe tedesche.
La chiesa di Sant’Oliva è dedicata al patrono di Castro dei Volsci ed esistente già nel XII secolo. Il portale in bronzo, la ricchezza dei marmi dell’interno e delle cappelle laterali, le pitture dell’altare maggiore e il Battistero sono solo alcuni degli elementi architettonici per i quali il plesso merita una visita. La chiesa di San Nicola è il principale monumento storico di Castro dei Volsci. Conserva tracce rilevanti di affreschi, alcuni contemporanei alla sua edificazione, quando più che una chiesa era un modesto oratorio. Il nucleo originario della chiesa attuale fu costruito nella metà del VI secolo e dedicata al Santo protettore di Bari. La chiesa, ben conservata e recentemente restaurata, è un esempio di architettura paleocristiana dell’Alto Medioevo.
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