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Il piccolo borgo di Fiamignano si trova in provincia di Rieti, al confine con quella de L’Aquila, ha una storia molto antica, con un patrimonio architettonico e naturale di rilievo
In provincia di Rieti, sopra la valle del Salto, si trova il piccolo borgo di Fiamignano, facente parte dell’Abruzzo fino al 1927 e per circa sette secoli. Situato a quasi mille metri di altezza, ha una storia molto antica, tanto da essere considerata come l’antica città di Cliternia, nata in epoca repubblicana dopo la conquista romana del territorio equicolo del 302 a.C. e nella piazza del paese si conserva l’iscrizione relativa alla costruzione di un acquedotto.
Nel 591, con la conquista longobarda, Fiamignano è annesso al Ducato di Spoleto, costituendo così il castaldato Cicolano. L’originario nucleo del paese si formò nel secolo IX intorno alla Rocca di Poggio Poponesco, a circa un km dall’attuale centro, sorta per la difesa in seguito alle invasioni saracene per poi riunirsi in un punto più basso dove sorge il paese odierno. Oggi si conservano i resti della Rocca, che sorge su speroni rocciosi del Monte Serra.
Nel 1226, durante le lotte fra l’imperatore Federico II di Svevia e la Chiesa, il feudo passò sotto il controllo della famiglia Colonna per poi tornare nelle mani dei Mareri, finché non fu ceduto al vescovo di Rieti nel 1523. Di seguito diventò un dominio dei Barberini fino alla costituzione del comune nel 1853. Fiamignano entrò a far parte del regno napoletano durante il periodo napoleonico e del distretto di Cittaducale durante la restaurazione. Dopo l’Unità d’Italia fu intensa l’attività di brigantaggio e di ribellione alla corona, con la volontà di un ripristino del controllo borbonico, poi represso.
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