Castelforte e le sue acque termali, amate anche dagli antichi romani
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Nella Valle del Tevere si trova Magliano Sabina, scopriamo la sua storia, dai primi insediamenti romani al dopoguerra, e la Cattedrale di San Salvatore con le sue numerose tavole dipinte
Magliano Sabina è un borgo al confine tra il Lazio e l’Umbria nella Valle del Tevere in una posizione collinare. Il territorio è abitato già dall’epoca romana come testimoniano ville rustiche risalenti all’età repubblicana ed imperiale. Il primo nucleo urbano risale al nono secolo con la nascita del castello per difendersi dalle incursioni saracene. Durante il risorgimento diventa città e sede della diocesi sabina, il porto fluviale porta ricchezza fino alla costruzione di Ponte Felice all’inizio del ‘600. Partecipa alla breve esperienza della Repubblica romana che anticipa l’annessione all’Italia, nel dopoguerra l’apertura dell’Autostrada del Sole contribuisce a un maggiore benessere per i propri cittadini.
La chiesa di San Liberatore è anche denominata la cattedrale dei Sabini. Dedicata al martire, è attestata già nel Trecento ma assunse maggiore importanza nel 1495 quando papa Alessandro VI vi trasferì la sede. Nel Settecento è stata soggetta a lavori di ristrutturazione che hanno trasformato la facciata secondo lo stile tardobarocco. L’interno dell’edificio è a tre navate con presbiterio coperto da volta a botte.
Nella navata di sinistra si aprono tre cappelle laterali ed il battistero, mentre una quarta cappella si trova al termine della navata. Le cappelle e gli altari sono decorati con tele del XVI e XVII secolo, nell’abside si trova un affresco che raffigura l’Assunzione della Vergine con Santi. La chiesa è ricca di tavole dipinte, tra le quali spicca la Pala Falconi, per lo stemma della famiglia che lo ordinò, e una con l’Incoronazione della Madonna.
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