La basilica di Sant'Apollinare, tra iconografie nascoste e affreschi sorprendenti
19 Ottobre 2022
La storia e le caratteristiche architettoniche dell’imponente basilica di Sant’Apollinare, dalla magnifica facciata fino agli affreschi della volta a botte, le cappelle laterali e gli abbellimenti dell’altare
La storia della basilica, dal medioevo alle ristrutturazioni del ‘700
La basilica di Sant’Apollinare alle Terme Neroniane-Alessandrine, più semplicemente conosciuta come Sant’Apollinare, si trova nel rione Ponte, tra Piazza Navona e Palazzo Altemps. Fu fondata nel medioevo, tra il VII e l’VIII secolo, ed è dedicata al santo che secondo la tradizione accompagnò san Pietro da Antiochia a Roma e che divenne in seguito il primo vescovo di Ravenna. Probabilmente, in origine la chiesa era collegata a un monastero di monaci in fuga da Costantinopoli a causa delle persecuzioni iconoclaste dell’imperatore Leone III Isaurico. Tra il 1742 e il 1748, la chiesa subì una profonda ristrutturazione sotto il pontificato di Benedetto XIV su progetto di Ferdinando Fuga.
La facciata tra barocco e neoclassico e le caratteristiche dell’atrio
La facciata della chiesa, che si affaccia su piazza di Sant’Apollinare, è costruita su due ordini divisi da un cornicione marmoreo, esempio tipico del passaggio dal barocco allo stile neoclassico. Nella fascia inferiore si trovano il portale e due finestre laterali, in quella superiore un grande finestrone mentre in alto un timpano. Dal portale si accede all’atrio trasformato in cappella dove conservata un’immagine del XV secolo raffigurante una Madonna tra gli apostoli Pietro e Paolo a cui è legato un episodio storico: durante il passaggio dei soldati di Carlo VIII di Francia nel 1494, fu ricoperta da uno strato d’intonaco per nasconderla e proteggerla dai soldati che avevano posto il loro accampamento davanti alla chiesa e riapparve in seguito ad un terremoto che ne staccò l’intonaco quasi due secoli dopo.
Gli affreschi dell’interno e la sede odierna dell’Università
L’interno è costituito da una navata unica con cappelle laterali e una volta a botte, impreziosita dai magnifici affreschi con la Gloria di Sant’Apollinare realizzati da Stefano Pozzi. Tra i molti abbellimenti dell’altare maggiore, opera di Bernardino Ludovisi del 1746, vi sono anche due candelabri di Luigi Valadier, famoso argentiere romano. Fa parte di un vasto complesso edilizio che ha ospitato nei secoli numerose istituzioni cattoliche tra cui il Collegio Germanico dei Gesuiti, il Pontificio Seminario Romano mentre adesso è sede della Pontificia Università della Santa Croce.
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