Ha aperto il Roseto comunale di Roma, sulle pendici dell’Aventino, tra una vista mozzafiato e la possibilità di ammirare oltre mille specie di rose provenienti da tutto il mondo
Il roseto comunale di Roma, luogo da secoli dedicato ai fiori
Ha aperto i suoi cancelli, fino a domenica 11 giugno, il Roseto di Roma Capitale in Via di Valle Murcia a ingresso gratuito e orario continuato dalle 8.30 alle 19.30. Adagiata sulle pendici dell’Aventino, di fronte ai resti del Palatino, appena sopra il Circo Massimo, offre una magnifica vista. Fin dal III sec. A.C. il luogo in cui sorge il roseto era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti si svolgevano in primavera nel Circo Massimo. Sede del roseto comunale dal 1950, segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro.
Il roseto comunale e la sua struttura, tra collezioni e un concorso storico
Il Roseto ospita circa 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo. Fra le più curiose, la Rosa Chinensis Virdiflora, dai petali di color verde, la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore con il passare dei giorni e la Rosa Foetida, una rosa maleodorante. Nell’area più vasta si trova la collezione di rose botaniche, antiche e moderne. Nella parte in basso, più piccola, si trovano i settori dedicati alle rose partecipanti al Premio Roma e la collezione delle rose che hanno vinto questa prestigiosa manifestazione quasi secolare.
Il roseto comunale e la sua storia
Intorno al 1600 divenne l’Orto degli Ebrei che ospitava inoltre il cimitero della comunità fino al 1934, anno in cui venne spostato al Verano a causa anche di un nuovo piano urbanistico della Capitale. L’idea di un roseto a Roma si deve all’interessamento della Contessa Mary Gailey Senni, al suo amore per la natura e a una notevole conoscenza botanica. Inaugurato nel 1932 e posizionato sul colle Oppio, è andato distrutto nella Seconda Guerra Mondiale.