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Notte prima degli esami

foto di: Immagini prese dal web

Banale? Ma no, la canzone del cantautore romano Antonello Venditti, in questo caso, più invecchia (il singolo è uscito nel 1984!) e più è bella. È vero però che, di notti, i maturandi di tutta Italia ne hanno ancora due davanti – per studiare o per mangiare le “bombe delle sei” che, se lo canta Venditti è vero, “non fanno male”!

Maturità 2021

Da mercoledì 16 giugno, circa 500mila studenti delle scuole superiori si troveranno dalle 8.30 del mattino ad affrontare gli esami di maturità. Come accaduto l’anno scorso, si seguirà luna formula ideata ad hoc per garantire le norme di sicurezza previste dall’emergenza Covid-19: non più prove scritte, suddivise in tre giorni e con argomenti diversi per ciascun liceo, ma un unico colloquio orale della durata di circa sessanta minuti per ciascuno studente. Con le mascherine indosso e il distanziamento di almeno un metro l’uno dall’altro, si realizzerà il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di migliaia di giovanissimi – in gruppi di cinque interrogati al giorno. Per quanto riguarda il punteggio, invece, non sono stati introdotti cambiamenti: il punteggio è espresso in centesimi, cui può aggiungersi  lode – il massimo può essere raggiunto con 40 punti per il colloquio, più 60 crediti, il tetto massimo raggiungibile alla fine dei cinque anni. Gli studenti più meritevoli potranno beneficiare di 5 punti bonus, assegnabili  a discrezione della commissione.

Il colloquio orale e il sorteggio dei candidati

Esattamente come accaduto per la maturità 2020, quest’anno le Commissioni della Maturità consteranno di un presidente esterno all’istituto scolastico, affiancato da sei commissari interni. Un po’ di numeri: si stima che le Commissioni saranno 13.349, per un totale di ben 26.547 classi delle scuole superiori coinvolte. Non cambia neppure il criterio per scegliere i primi ad affrontare l’interrogazione: i docenti procederanno sorteggiando una lettera durante la riunione plenaria di oggi 14 giugno, dalla quale in poi si andrà avanti seguendo l’ordine alfabetico per  i cognomi dei candidati all’esame. Nello stesso consiglio di classe, gli insegnanti stabiliranno quale delle due sottocommissioni inizierà i colloqui e la data degli ultimi colloqui orali. Questi saranno l’unica maxi-prova che gli esaminandi si troveranno a fronteggiare: lo svolgimento in presenza sarà obbligatorio, sarà ammessa la presenza di un solo spettatore per ciascun alunno e l’interrogazione prederà avvio sulla scorta di quanto scritto dallo studente nell’elaborato finale. Ma di cosa si tratta esattamente?

L’elaborato finale e il curriculum dello studente

La prima fase di svolgimento del colloquio orale prevede la discussione dell’elaborato scritto, il cui argomento è stato precedentemente assegnato ai ragazzi e andava consegnato entro il 31 maggio scorso. Nella seconda fase, circa venti minuti dopo l’inizio dell’interrogazione, la commissione inizierà con le domande che costituiscono la prova di italiano: gli argomenti discussi variano dalla parafrasi e commento di un testo di lingua o letteratura inerente al programma svolto durante l’anno. La penultima fase verterà sull’analisi di un documento testuale, un problema o un progetto scelti dalla commissione.  Infine, la quarta fase sancisce la conclusione del colloquio con l’esposizione dell’esperienza personale dello studente, tramite una disquisizione delle competenze acquisite durante il percorso di studi e grazie all’orientamento. Durante la prova orale, i commissari avranno sotto gli occhi anche la novità di quest’anno: il cosiddetto curriculum dello studente, un documento che attesta non i voti collezionati nelle singole materie, ma, diversamente da una pagella, espone tutte le attività intraprese in ambiti affini o extrascolastici e i risultati ottenuti in ciascuna di esse: dallo sport ai laboratori musicali e teatrali, dal volontariato all’apprendimento di lingue non previste dal programma. Nonostante non avrà valore di punteggio nella votazione finale, il curriculum sarà allegato al certificato di diploma, per un possibile uso futuro.