La Fontana di Porta Furba, un sorprendente gioiello del barocco
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Per la rubrica “a mezz’ora da Roma”, vi segnaliamo Vallepietra, un borgo di soli 300 abitanti che si trova soltanto ad un’ora da Roma e che vi farà immergere nella natura regalandovi al tempo stesso un’atmosfera mistica.
Vallepietra è un piccolo borgo che si estende ai confini del Lazio e dell’Abruzzo. Questo si trova a circa un’ora da Roma ma la strada per arrivarci è un piccolo spettacolo per gli occhi. Si percorre l’autostrada dei parchi, la Roma – L’Aquila per poi uscire a Vicovaro. Da lì si passa per le cittadine di Subiaco e Jenne per arrivare alla piccola Vallepietra. In alternativa si può anche passare per Cappadocia e la zona sciistica di Camporotondo che regala delle fantastiche vedute; per poi giungere al Santuario della Santissima Trinità ed infine al borgo.
Vallepietra è poi avvolta nel parco dei Monti Simbruini, nei quali scorre il Simbrivio, uno dei fiumi più puliti di tutta l’Italia. È quindi proprio una vallata inserita nella roccia.
Le sue origini sono piuttosto antiche e in parte ancora sconosciute. Si sa però che il nome del borgo apparve per la prima volta in età medievale, all’interno di un atto nel quale Vallepietra veniva inserita sotto la Diocesi di Anagni. Quest’ultima era governata dalle famiglie nobili come quella dei Caetani, che costruirono nel borgo un castello, di cui oggi rimane una torre.
Vallepietra è poi circondata da una cinta muraria che era stata costruita per scopi difensivi e che oggi regala un’atmosfera suggestiva alla zona.
L’attrazione principale del posto è però il Santuario della Santissima Trinità che si trova a solo 10 minuti da Vallepietra e che è una meta di pellegrinaggio molto gettonata. Si ipotizza sia stato costruito intorno all’anno 1000 ma le sue origini sono ancora del tutto ignote. Alcune leggende raccontano che due cristiani perseguitati, incontrarono in questo luogo la Trinità che benedisse la zona rendendola santa. Altre invece parlano di un contadino che vide un aratro con due buoi cadere dalla montagna. La cosa curiosa però è che l’aratro rimase ed è ancora incastrato tra le rocce, mentre i buoi uscirono illesi dall’incidente e vennero trovati inginocchiati davanti ad una immagine della Trinità. Una storia forse più concreta narra invece dei monaci Benedetti di Subiaco che costruirono il Santuario.
La cosa certa è che l’immagine della Trinità esiste davvero e si trova all’interno di una grotta che sta dentro la struttura. È di origine bizantina e rappresenta tre figure, che sono identiche tra loro e che in mano tengono un libro compiendo nel frattempo una benedizione. A decorare la grotta, che probabilmente è di origine neolitica ci sono poi tanti affreschi.
Il Santuario è quindi un luogo dove si respira un grande senso di pace al quale molte persone rendono visita ed omaggio. I pellegrini poi per non distogliere il loro sguardo a Dio decidono di uscire dal tempio a ritroso, senza quindi voltarsi verso l’uscita. È un’antica tradizione che però perdura nei secoli.
Un visitatore che vuole passare delle giornate diverse dal solito, non può quindi perdersi il Santuario o il suo Museo che si trova all’interno del borgo di Vallepietra, che conserva le foto di un tempo dell’Abbazia oltre che alcune reliquie della parrocchia.
Vallepietra poi è la città del fagiolo bianco, che viene coltivato dai contadini e bagnato con l’acqua pura del fiume. È quindi obbligatorio assaggiarlo dato che pare sia una primizia.
Il borgo si trova poi nell’incantevole vallata dei Simbruini, nella quale è possibile fare diversi itinerari e scoprire che ospita tantissime cose, tra cui le cascate di Trevi, che sono un ottimo punto per prendere il fresco nelle giornate più calde. Un altro punto incantevole è poi il laghetto di San Benedetto che offre una vista meravigliosa.
Infine è immancabile una visita a Subiaco ed al suo Monastero, il più antico di tutto l’Ordine Benedettino.
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