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Addio all’artista Luciano Ventrone. Il noto pittore romano definito “Il Caravaggio del XX secolo” si spegne all’età di 79 anni

foto di: Immagini prese dal web

Una delle eccellenze dell’arte figurativa In Italia e nel mondo. Drammatiche le circostanze della sua morte. Malato da tempo di problemi polmonari era da oltre un anno in cura con ossigenoterapia domiciliare, questa notte svegliatosi per accendersi una sigaretta l’accendino ha fatto esplodere la bombola d’ossigeno a cui era attaccato per respirare. Invano il tentativo di aiuto dell’infermiera che lo accudiva.

 

Luciano Ventrone nasce a Roma nel 1942, frequenta il liceo artistico di Roma e consegue il diploma nel 1964. Si iscrive alla facoltà di Architettura che frequenterà fino al 1968, anno in cui deciderà di abbandonare gli studi per dedicarsi interamente alla pittura divenendo così uno degli artisti italiani più conosciuti a livello internazionale. Nella sua lunga carriera ha avuto modo di esporre in importanti musei e gallerie internazionali partendo dalla sua città natale Roma, per poi passare a Milano, Londra, Singapore, New York, Mosca e San Pietroburgo.

 

Lo studio della pittura non come rappresentazione del mero oggetto ma della metamorfosi fra colore e luce. Il virtuosismo e l’illusionismo di Luciano Ventrone confidano un continuo confronto tra passato e presente. Lo storico d’arte Federico Zeri lo l’ho defInì il Caravaggio del ventesimo secolo, fu proprio Zeri a suggerirgli di dedicarsi alla rappresentazione di nature morte. Così ebbe inizio la minuziosa ricerca dei dettagli che permetterà all’artista di attraversare i caratteri profondi della natura, raccontandola con estrema caducità. Tra le sue opere più celebri Mosaico (2011), raffigurante una melagrana gigante spaccata – esposto nel Padiglione Italia della 56 esima edizione della Biennale di Venezia. Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte, commentò così l’esposizione di Mosaico «Ventrone è quello che più di tutti sfida la natura senza sentirne la nostalgia. Guardando un suo dipinto si ha la sensazione di vedere un oggetto reale per cui questo effetto di illusione confusione desta meraviglia e nessun pittore del nostro tempo lo manifesta in modo così dichiarato e con una riuscita così efficace.»

L’archè della sua arte è da trovarsi nella continua ricerca dell’invisibile. La fascinazione per il mondo circostante trasposta nella pittura, unita al fervido rinnovo dei generi delle tecniche del passato in una chiave quasi vicina a un mondo futuro. L’arte di Ventrone individua le idee prime di ciò che si osserva. L’esplorazione dell’oggetto nell’enigma del suo essere.

Oggi la moglie dell’artista, Miranda Gibilisco, è subito rientrata in Abruzzo dove si terranno i funerali. Il noto pittore romano verrà salutato dal figlio Massimo, l’allieva Tania, la badante e pochi intimi.

Termina qui il viaggio nell’incessante ricerca vocazionale di uno dei più grandi artisti della nostra epoca.

 

Sara Matteucci