La Fontana della Botticella, il simbolo di un mestiere e di un vecchio porto
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Noi ne abbiamo trovate due, di città, che pare abbiano a che fare con la storia e il mito della fondazione di Roma, Siena e Lecce, ma voi quante altre ne conoscete? E cos’hanno a che fare queste due città, così distanti l’una dall’altra, con la nostra bella capitale?
Che Roma abbia a che fare un po’ con tutte le città d’Italia dovrebbe essere abbastanza chiaro ad ognuno, se non altro per il ruolo che l’Urbe ricopre come capitale del nostro bel paese. Tuttavia, abbiamo individuato ben due città italiane che pare intreccino, in maniera profonda, la loro storia al mito di fondazione di Roma da parte dei celebri gemelli Romolo e Remo. Ma procediamo con ordine, partendo dalla prima, Siena. Avete mai notato che uno dei simboli di questa provincia toscana è proprio la lupa? Ebbene, dietro questa apparente innocua associazione sembrerebbe esistere un racconto che pare legarsi a pieno titolo a quello sull’origine della città di Roma.
(Fonte: Roma-events.it)
Chiamata dagli abitanti lupa senese, questo simbolo onorerebbe, in particolare, la mitologica istituzione di Siena da parte di due personaggi, tali Ascanio e Senio. Ora, sebbene questi due nomi, al momento, probabilmente riescono a dirvi poco o niente, trovano invece un nesso, piuttosto stretto, con la nostra città. Dovete sapere, infatti, che questi due fratelli erano, secondo la tradizione, i figli di Remo.
Dopo l’assassinio del padre, per mano di Romolo, i due fratelli decisero infatti di fuggire lontano dallo zio fratricida, in sella a due cavalli, uno nero e uno bianco (di qui i colori dello stemma di Siena), forniti ai due baldi giovani da altrettante due divinità della mitologia romana, ovvero Apollo e Diana. Finché, giunti in una valle, appunto tra le attuali colline senesi, Senio e Ascanio decisero di fermarsi e di stabilire e fondare qui la loro città, sotto l’appellativo di Sena (da cui Siena), in onore del nome del maggiore tra i due, cioè Senio. La parte interessante del racconto, però, è che ciò che caratterizzò la loro fuga – e di qui un’altra stretta connessione con Roma, oltre i loro legami familiari – fu ciò che – sempre secondo il mito – i due portarono via con sé: la lupa, ovvero colei che aveva accudito il padre e lo zio.
(Fonte: Tuscanypeople)
Per questo motivo, l’animale divenne emblema della loro nuova fondazione e con un’unica differenza: la direzione dello sguardo. Mentre la lupa toscana da quel momento in poi avrebbe guardato avanti, la romana avrebbe guardato sempre di lato.
Ora, su questa scia, altra storia suggestiva è quella che si lega alla città di Lecce, parte territoriale costitutiva del cosiddetto “tallone d’Italia“.
Così come per Siena, molti suppongono che anche l’origine di Lecce possa legarsi alla città di Roma. E, anche qui, a sostegno della tesi, la presenza di un simbolo, tanto caro a Roma, e alla sua fondazione, e – guarda un po’ – anche alla città pugliese. Stiamo parlando della lupa, simbolo che sembrerebbe ergersi ad icona di un’antica fratellanza tra le due. Tuttavia, anche in questo caso, si staglia subito una differenza: mentre la lupa leccese trova riparo sotto un leccio; quella romana dà riparo (come tutti sanno, ai due piccoli gemelli).
(Fonte: Pinterest)
Ora, il simbolo, lungi dal rappresentare solo una stretta connessione “fraterna” tra la civiltà romana e quella salentina, si farebbe anche portatore dell’origine di Lecce. E a dirlo sarebbe una specifica leggenda a cui gli stessi romani, in tempi non sospetti, diedero vita. La fondazione della città, secondo gli antichi, sarebbe avvenuta ad opera di Malennio, che era sì re dei salentini, ma era anche antenato dell’Imperatore Marco Aurelio. Dunque, anche lui, come i due fratelli suddetti, di stirpe romana!
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