I cimiteri di Roma: dei musei a cielo aperto di riposo
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Proseguiamo il nostro viaggio per Roma seguendo gli svincoli dell’autostrada 90: oggi vediamo insieme cosa vale la pena vedere prendendo la decima uscita del raccordo, Roma Nord A1.
Tagliando a metà le località di Fidene e Casal Boccone, seguire lo svincolo 10 del GRA permette di sostare in luoghi piuttosto insoliti da visitare: il primo è forse il Parco delle Sabine, polmone verde del quartiere Porta di Roma. Confinando con le aree di Fidene e Serpentara, il Parco delle Sabine con i suoi quasi centocinquanta ettari di estensione è il terzo parco cittadino più grande di Roma per grandezza (ad eccezione delle due ville storiche). Il perimetro della zona verde costeggia parte del viadotto Gronchi su un lato, Viale Carmelo Bene sull’altro lato e con i quartieri di Fidene e Casale Nei/Serpentara, sempre compresi all’interno del Municipio III del Comune di Roma, cioè quello in cui ci muoviamo oggi con la nostra rubrica GRA turismo. Durante gli scavi per la realizzazione del progetto urbanistico del quartiere Porta di Roma che ospita il Parco delle Sabine sono emersi reperti di una certa rilevanza archeologica: rovine di ville romane, i resti di un’osteria, un complesso idraulico e alcune statue di età imperiale. Tra questi ritrovamenti, anche un mosaico che ad oggi è conservato all’interno della Galleria Commerciale Porta di Roma nell’area dedicata chiamata “Fidenae”. Purtroppo attualmente il progetto, che inizialmente era stato appoggiato anche dalla Soprintendenza, di costruire un parco archeologico dove integrare gli spazi verdi ai reperti restituiti dagli scavi resta ancora irrealizzato.
Arriviamo così al quartiere che principalmente usufruisce dell’area verde del Parco delle Sabine: Porta di Roma. Il nuovo insediamento, tra Castel Giubileo e Casal Boccone, ha come principale asse viario Viale Carmelo Bene, la maggior parte delle strade di nuova realizzazione è stata intitolata ad attrici ed attori italiani del XX secolo. Ad attirare molti romani in quest’area così vicina al Grande Raccordo Anulare è la presenza di uno dei più grandi centri commerciali d’Europa: la Galleria Porta di Roma, di cui parlavamo poco sopra, conta infatti oltre duecento esercizi commerciali di piccola, media e grande superficie.
Proprio alle spalle del complesso della Galleria Porta di Roma sorge il primo luogo di culto della Chiesa di Gesù Cristo in Italia, il 162° tempio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nel mondo, in via di Settebagni 376. L’edificio è stato inaugurato il 14 gennaio del 2019, oltre dieci anni dopo la posa della prima pietra (avvenuta il 23 ottobre 2008, con una cerimonia inaugurale presieduta da Thomas S. Monson), dall’Anziano Massimo De Feo e si trova all’interno di un sito che include anche una chiesa, un centro visitatori, un centro per la storia familiare, una foresteria e un giardino. Nei giorni immediatamente seguenti l’inaugurazione, il centro visitatori ha contato oltre quarantamila presenze durante le visite guidate aperte al pubblico. La realizzazione del complesso progettato dall’architetto statunitense Hanno Luschin è costato circa 60 milioni di euro, interamente finanziati dalle decime versate dai fedeli. Alto diciotto metri con due guglie di oltre quaranta metri e una superficie di circa 4.000 metri quadrati su tre livelli, il maestoso tempio è caratterizzato da un rivestimento grigio–bianco in granito sardo. Il foyer è ispirato al motivo della pavimentazione di piazza del Campidoglio: il disegno michelangiolesco viene ripreso nelle decorazioni dei tappeti delle stanze celestiali e in quelle dedicate ai matrimoni. Il centro visitatori espone inoltre alcune copie in marmo di Carrara del Christus e dei dodici apostoli dello scultore danese Bertel Thorvaldsen, dell’altezza di circa tre metri ciascuna e realizzate dallo scultore Luciano Massari.
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