Roma al metro, linea C: cosa si può vedere scendendo alla fermata Pigneto?
27 Agosto 2021
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foto di: Immagini prese dal web
Continua la nostra rubrica Roma al metro: oggi scopriremo cosa è possibile visitare scendendo alla fermata della linea C Pigneto, subito successiva a Lodi.
La stazione Pigneto
La stazione Pigneto è situata nel cuore del quartiere Prenestino–Labicano, all’incrocio tra via del Pigneto, da cui prende il nome, e la circonvallazione Casilina. È entrata in esercizio il 29 giugno 2015, dopo ben otto anni di lavori – il cantiere fu aperto nel luglio del 2007. La porzione del quartiere Prenestino–Labicano chiamata Pigneto è poco più di un triangolo isoscele che ha il suo vertice in Porta Maggiore, portale nelle mura aureliane risalente al I secolo e situata fra piazzale Labicano e piazza di Porta Maggiore. La grande struttura attuale è quanto resta della mostra d’acque in cui convergevano otto degli acquedotti che alimentavano Roma. Incorporata nelle mura aureliane nel 272, fu rinominata Porta Praenestina. Nel Medioevo assunse il nome di Porta Maggiore, dal nome della Chiesa SantaMaria Maggiore che si raggiunge attraversandola. La prima cosa che consigliamo di fare al turista “al metro” appena sceso dal treno è una passeggiata per i locali e gli esercizi commerciali di questa ex borgata periferica, oggi attivissimo centro ricreativo e culturale della capitale. Via del Pigneto è l’arteria lungo cui si sviluppa l’offerta variegata e alla moda di ristoranti, trattorie tipiche, locali notturni, enoteche, caffè letterari, librerie indipendenti, teatri sperimentali. Ognuno può trovare l’attività che più lo aggrada, impossibile annoiarsi!
Villa Serventi
Per chi volesse fare una camminata nel verde senza perdere l’occasione di respirare l’aria di tempi passati, basterà spingersi a uno degli estremi del “triangolo” del Pigneto: sulla via Casilina sorge la settecentesca VillaServenti, circondata da un ettaro e mezzo di giardini. È al suo parco, un tempo folto di pini marittimi, che il quartiere deve il nome di Pigneto. Oggi, l’accesso alberato è ridotto a pochi metri prima della facciata principale, che punta in direzione via del Pigneto. Lavilla, o più propriamente il casino nobile, ha il suo prospetto principale in direzione di via del Pigneto. Il prospetto verso la via Casilina è decorato da nicchie, statue e stemmi risalenti agli anni di costruzione della Villa, nel tardo Settecento.
Il Museo del Giocattolo
Il Museo storico didattico di giochi e giocattoli del Novecento – La memoria giocosa, detto anche Bibliomuseo di giochi e giocattoli, è una tappa che esula dal classico itinerario di visita del quartiere del Municipio V. Il museo raccoglie la collezione di giocattoli che fu di FritzBilligHoenigsberg, esule da Vienna a New York per scampare alla persecuzione nazista, ed è ora di proprietà di Lisa e FrancoPalmieri. Oltre duemila i giocattoli qui conservati, costruiti tra gli anni Venti e Sessanta del Novecento: la collezione, che Hoenigsberg ha ampliato fino alla morte, è ricca di esemplari di provenienza non solo europea ma anche americana e asiatica. Tuttavia, la memoria qui conservata è principalmente quella che accomuna i bambini benestanti della Mitteleuropa prima dello scoppio della Seconda Guerra mondiale: lo stesso museo è arredato in modo da ricreare minuziosamente l’aspetto di una casa borghese dei primi del Novecento, dove il salotto era la stanza–fulcro dedicata allo svago, all’intrattenimento musicale e al gioco. Organizzata in percorsi storici che si articolano per oltre duecento piani espositivi suddivisi in tappe simboleggiate dai giocattoli, l’esposizione continua con un layout ferroviario di 28m² in scala zero, un teatro, locandine e manifesti pubblicitari, cataloghi e una biblioteca sul tema del giocattolo.
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