Roma al metro, linea A: alla scoperta di Giulio Agricola | Roma.Com

Roma al metro, linea A: alla scoperta di Giulio Agricola

È una fermata che si trova sulla Via Tuscolana e ch nonostante non si trovi proprio al centro della Capitale, offre comunque qualcosa d’interessante da visitare, come ad esempio le chiese di Don Bosco e San Policarpo. Siete mai scesi alla fermata Giulio Agricola?

Una fermata dedicata a un famoso militare

Si trova sulla Tuscolana, tra i quartieri Don Bosco e Appio Claudio. Deve il suo nome al militare romano Giulio Agricola, il cui contributo è stato fondamentale nella battaglia durante la quale i romani sono andati alla conquista della Britannia.

Oltretutto il nome di Giulio Agricola è anche quello di una via con la quale s’incrocia la fermata, che si incontra anche con la via Marco Fulvio Nobiliore.

Non è una fermata che si trova al centro della città, ma offre comunque qualcosa d’interessante da visitare. Può essere di conseguenza un punto in cui godersi una passeggiata alla scoperta dei tanti tesori che custodisce la città.

La possente Chiesa di Don Bosco

A pochi minuti dalla fermata di Giulio Agricola si trova per esempio la Chiesa di Don Bosco, una costruzione che è stata realizzata nella seconda metà del 1900 e che a causa delle sue dimensioni è impossibile da non notare.

È una chiesa immensa, che possiede due cupole e due enormi campanarie, le cui campane sono le più grandi e le più rumorose di tutta la città. Anche al suo interno la chiesa da l’impressione di essere molto grande.

È decorata da quadri, statue e da degli enormi lampadari, che sono stati lavorati sia con l’oro che con il vetro di murano. Sono un vero incanto e catturano facilmente la vista di chi li osserva. Probabilmente le parti più interessanti dell’intera chiesa sono però il suo organo, che è uno dei più belli di tutta la città e un immenso mosaico che raffigura la “Gloria di San Giovanni Bosco”.

Una delle più appariscenti chiese della zona

Non molto distante da questa enorme struttura si trova poi la Chiesa di San Policarpo, che a oggi è considerata una delle più appariscenti dell’intera zona.

Questo probabilmente a causa della sua forma, che contribuisce a darle un aspetto esagonale e che permettono ai pilastri che sorreggono la cupola, di ricreare una sorta di stella di David con l’incrocio dei loro segmenti.

Per questo motivo infatti ricorda molto la Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza. È poi particolare perché al suo interno custodisce delle icone che servirebbero a narrare la Passione di Cristo, ma che sono state lavorate con dei chiodi di varia forma e dimensione. Sono davvero suggestivi.

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