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Baldo degli Ubaldi: "Roma al metro" si fa segreta...

foto di: Immagini prese dal web

Continua la rubrica “Roma al metro” e oggi parliamo della terza uscita della metro linea A, cioè Baldo degli Ubaldi: quali segreti nasconde?

Linea A: Baldo degli Ubaldi 

Posizionata nel quartiere Aurelio, cosa è possibile vedere decidendo di scendere alla terza uscita della metro Linea A di Roma, Baldo degli Ubaldi?
Inaugurata il 1 gennaio del 2000, ci piace definire quest’uscita metro come la “più segreta” di Roma e per una motivazione ben precisa. Poco distante da questo luogo, infatti, sorge il segretissimo Archivio Vaticano, il cosiddetto Archivio Apostolico Vaticano (come ha deciso di chiamarlo Papa Francesco nel 2019) a cui hanno accesso solo pochi membri della Curia, tra cui ovviamente il Papa. Sempre restando in ambito Santa Sede, sorge inoltre a pochi passi da Baldo degli Ubaldi la bellissima Biblioteca apostolica vaticana, istituita per volere di papa Sisto IV dal 1475 e ricca di documenti e testi non solo antichissimi ma unici al mondo. Un prezioso ed inestimabile patrimonio da capogiro messo a disposizione degli studiosi dell’epoca e, ancor oggi, ammirabile e consultabile (solo da docenti e ricercatori universitari).

La Biblioteca apostolica vaticana

Tra i pezzi più famosi, si possono annoverare: il Codex Vaticanus, il più antico manoscritto completo della Bibbia che tuttora si conosca al mondo; il Sidereus Nuncius di Galileo Galilei; la bolla con cui fu indetto il primo Giubileo della storia da papa Bonifacio VIII; e una quantità d’arte e di oggettistica incredibile, tra cui la moneta d’oro posta da Carlo Magno in persona sulla tomba di San Pietro, risalente al 781. Insomma, stiamo parlando di un vero e proprio scrigno, contenete oltre un milione e mezzo di volumi a stampa, antichi e moderni; 9.000 incunaboli (ovvero, manoscritti redatti con la tecnica dei caratteri mobili), di cui 65 pergamene; circa 300.000 medaglie e monete; 20.000 oggetti d’arte e altro, altro ancora! E che dire della sua architettura? Opera dell’architetto Domenico Fontana, l’aggiunta del braccio trasversale lungo il cortile del Belvedere cela l’ennesimo primato della città.

Due primati e Villa Pamphili

Se un tempo, infatti, il maestro tardo Rinascimentale fece del Salone Sistino, interno alla biblioteca, l’aula più lunga al mondo nei suoi 70 metri x 15, oggi le sue pareti affrescate e minuziosamente decorate, dai diversi pittori che vi posero pennello, tra cui Andrea Lilli che qui diede sfoggio dei suoi massimi capolavori (il Rogo dei libri di Ario, il Concilio costantinopolitano III e l’Allegoria della Poesia), ne fanno la più grande sala decorata al mondo, al di fuori delle chiese!
Se infine ami il verde, non puoi proprio far a meno di andare a visitare il terzo parco più grande di Roma, la meravigliosa Villa Doria Pamphilj che, progettata nel Seicento da Alessandro Algardi e Giovanni Francesco Grimaldi, come residenza di campagna, della famiglia di cui prese il nome (appunto, i Pamphili), nella fusione di ben tre vitigni è in grado di unire armoniosamente arte e natura. Di creare, in altre parole, un connubio davvero suggestivo, che si dispiega lungo bellissimi viali tutti declinati al femminile e dedicati alle donne più celebri della storia.