Non solo Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, quante sono le università romane? | Roma.Com

Non solo Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, quante sono le università romane?

Capitale d’Italia e di altri due Stati, tempio della romanità e del classicismo, culla e centro della Cristianità mondiale, a Roma si concentrano anche numerosissimi atenei, che ne fanno in un certo modo anche la Capitale italiana dell’Università; ma quanti ce ne sono?

Tutte le università di Roma

In principio era “La Sapienza”, poi nacquero anche tutte le altre università della Capitale; a Roma infatti la più antica università è proprio lei, fondata nel 1303 e che, prima di avere come sede la Città Universitaria, era d’istanza nientepopodimenoche a Sant’Ivo alla Sapienza, chiesa progettata e realizzata da quel genio di Borromini. Nel corso degli anni e soprattutto dell’ultimo secolo vennero a crearsi ulteriori università pubbliche e private che hanno visto in questi ultimi tempi la nascita anche dei campus telematici, che svolgono le lezioni esclusivamente online. Ecco qui la lista di tutte le università presenti a Roma:

  • Università degli studi di Roma “La Sapienza”
  • Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
  • Università degli studi Roma Tre
  • Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli – (LUISS) di Roma
  • Università degli studi di Roma “Foro Italico”
  • Libera Università Maria SS.Assunta – (LUMSA) di Roma
  • Università Campus Bio-Medico di Roma
  • Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT
  • Università Europea di Roma
  • Link Campus University di Roma
  • Saint Camillus International University of Health (istituita con DM della Repubblica Italiana n. 927 del 28/11/2017)
  • Università telematica degli studi “Guglielmo Marconi”
  • Università telematica Unitelma Sapienza di Roma
  • Università Telematica Internazionale “Uninettuno”
  • Università telematica “San Raffaele” di Roma – già “UNITEL”
  • Università telematica “Niccolò Cusano”
  • Università telematica Mercatorum

Roma capitale delle università ma studenti in calo

Sarà stato il Covid o altro ma nonostante la presenza di tutti questi atenei, a Roma negli ultimi due anni gli studenti che si sono immatricolati alle università sono diminuiti, seppur sensibilmente. Secondo i dati riportati dal Comune di Roma nell’anno accademico 2019/20 è da registrare, nonostante il lieve calo dello 0,5%, il record di Unicamillus, che al suo secondo anno di attività, porta a casa uno strepitoso aumento del 173%. Insieme a quest’ateneo anche il Campus Biomedico e la LUMSA registrano aumenti nelle iscrizioni, mentre atenei come Link Campus University e l’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT hanno registrato più o meno pesanti cali (del 68% circa la prima e del 7,6% la seconda). In ogni caso a farla da padrona nella classifica romana di studenti iscritti nel passato anno accademico troviamo La Sapienza, che dei 35 mila totali se ne prende circa la metà (17.114).

Anche il numero delle lauree in calo

Nonostante le molte iscrizioni e immatricolazioni, c’è da registrare però che il numero delle lauree all’interno degli atenei di Roma è in calo. Se infatti nel 2018 si è raggiunto il picco massimo da 10 anni a questa parte, con 42. 584 studenti che hanno portato a compimento il loro percorso di studi, nel 2019, probabilmente sempre complice il Covid, circa 1000 persone in meno hanno potuto indossare la famosa corona di alloro (41.612). in ogni caso la Capitale può vantare il secondo posto nella classifica nazionale degli studenti laureati con 41.612 studenti subito dopo Milano (48.535) e prima di Napoli (33.195).

Lo studio diventa sempre più rosa…

Un altro dato di fatto, che conferma la tendenza degli ultimi anni è quello che gli iscritti all’università sono sempre più donne che uomini. Se fino al 2016/17 il rapporto tra questi due generi era sempre proporzionato (circa 1,13) negli ultimi tre anni il divario è aumentato, con le donne che sfiorano le 19.500 unità e gli uomini che sono invece abbondantemente sotto i 16.000 (per un rapporto di 1,23). Insomma un mondo dello studio e quindi della ricerca che vedrà sempre di più la presenza delle donne e meno quella maschile.

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