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Alla scoperta delle Sette Chiese di Roma e le loro curiosità


Itinerario per i pellegrini, il tour delle Sette Chiese di Roma incanta per bellezza e per storia, venite con noi! 

La Basilica di San Pietro

Cominciamo dal Vaticano, dal meraviglioso colonnato circolare di Piazza San Pietro e la stupefacente Basilica, opera di un coro di mani che vede protagonisti architetti, scultori e artisti del calibro di Michelangelo, Bramante, Moderno, Raffaello, Bernini, Della Porta, Fontana e via dicendo. Cupola, che non ha nulla da invidiare alla “sorella” fiorentina del Brunelleschi, questo gioiello architettonico non può che essere il principio di un tour che cerca di esplorare le principali Chiese di Roma, per un raggio di spostamento di circa 20 km, istituito e formalizzato da San Filippo Neri intorno al ‘500.


(Fonte: SiViaggia)

Casa romana di Papa Francesco, questo luogo sarà in grado di riconciliavi con voi stessi: sarà per l’armonia delle strutture, per la magnificenza e l’accuratezza dei monumenti, la piazza e la Basilica di San Pietro resteranno per sempre parte dei fondamentali simboli dell’Urbe. Non solo per la religione, non solo per la storia, ma soprattutto per quel sentimento di grandezza che evocano ogni volta le si guardi e che porta diretti a chiedersi: ma sono nate dalle mani di alcuni uomini?

Santa Maria Maggiore e il rito de La sperduta

Unica nel suo genere, nell’aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte, spostandosi fra il quartiere di Monti e l’Esquilino, ecco apparire in tutta la sua imponenza la Basilica di Santa Maria Maggiore: un piccolo diamante fra il caos cittadino di via Cavour e la Stazione Termini. Ricca di mosaici, fra cui quelli da capogiro dell’arco trionfale interno, questa Chiesa possiede il campanile più alto della città, nei suoi 75 mt di altezza.


(Fonte: Port Mobility)

La campana maggiore suona spesso dopo le 21 ricordando a tutti una celebre leggenda datata XVI secolo. Secondo il racconto, una pastorella (forse cieca) al pascolo col gregge nei prati intorno l’Esquilino si perse. Calata ormai la sera, perché tornasse a casa, furono fatte suonare le campane della Basilica di Santa Maria Maggiore perché i rintocchi la potessero guidare, ma lei non tornò mai più. Per questo le campane continuano a chiamarla e per il rito serale, e la leggenda, la campana viene chiamata La Sperduta.

La Basilica di San Lorenzo

Procedendo verso il monumentale cimitero del Verano, fra gli alti cipressi e i giganteschi pini, svetta la facciata della Basilica di San Lorenzo, bombardata, insieme al quartiere, durante la Seconda Guerra Mondiale e rimessa a nuovo. Da subito, vi accorgerete del portico e dei suoi suggestivi affreschi, ispirati alla vita di San Lorenzo e di Santo Stefano protomartire e ai loro incredibili miracoli.


(Fonte: TripAdvisor)

All’interno, la basilica a tre navate raccoglie insieme altre due basiliche di epoche diverse: le strutture ricordano, infatti, l’architettura pelagiana (VI secolo), rialzata e trasformata in presbiterio; e quella onoriana (XIII secolo), che costituisce il corpus principale dell’edificio.

Santa Croce in Gerusalemme

Edificata a partire dal IV secolo presso il Palazzo del Sessorium, residenza di Sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino, nei pressi del Laterano, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, come direbbe Dante in gergo Stil Novo, «dà per li occhi una dolcezza al core». Costruita, non per onorare la memoria dei martiri, come da tradizione, ma esclusivamente per conservare una parte della Croce di Gesù, insieme ad altre reliquie della Passione che, leggenda vuole, sant’Elena fece trasportare a Roma di ritorno dal suo viaggio in Terra Santa, la chiesa stile barocco (per lo più) viene detta “in Gerusalemme” per la presenza, alla base delle fondamenta, di terra consacrata del monte Calvario.


(Fonte: Port Mobility)

Alle reliquie della Passione di Cristo, nel corso dei secoli furono aggiunte altre reliquie di minore importanza, alcune di provenienza incerta: i frammenti della grotta di Betlemme, del Santo Sepolcro e della colonna della Flagellazione; il patibulum del Buon Ladrone e la falange del dito di san Tommaso, nonché una riproduzione moderna, a grandezza naturale, della sindone di Torino. Interessante, piuttosto straordinario e ancora molto discusso è, però, il titulus crucis, una tavola di legno di noce che, secondo la tradizione, fungeva da cartiglio sopra la croce.

La Basilica di San Sebastiano fuori le mura

Nel quartiere Ardeatino, via Appia Antica al numero 136, troverete invece la basilica di San Sebastiano,


(Fonte: Port Mobility)

che ha fatto sì parte delle Sette Chiese, ma fino al giubileo del 2000 quando è stata sostituita e rimpiazzata dal

Santuario della Madonna del Divino Amore

Tanto caro ai romani che, ogni anno d’estate, dal primo sabato dopo Pasqua all’ultimo di ottobre, vi si recano come meta di un pellegrinaggio notturno che parte dal centro di Roma, precisamente Porta Capena nei pressi del Circo Massimo, il Santuario della Madonna del Divino Amore nasce grazie ad un curioso miracolo. Secondo la leggenda, un pellegrino, diretto alla basilica di San Pietro, si smarrì nell’inospitale campagna di Castel di Leva, circa 12 km a sud di Roma.


(Fonte: TripAdvisor)

Scorti alcuni casali e un castello diroccato in cima ad una collina, vi si diresse sperando di trovare qualcuno in grado di fornirgli informazioni. Un branco di cani rabbiosi, però, lo circondò e il pellegrino, alzando lo sguardo, si accorse che sulla torre del castello svettava un’icona: raffigurava la Vergine con il Bambino ed era sovrastata dalla colomba dello Spirito Santo. Invocò, perciò, la Madonna, le bestie si dileguarono e la notizia dell’accaduto si diffuse in città facendo della Madonna di Castel di Leva una meta di pellegrinaggio.

Basilica di San Giovanni in Laterano

Sempre a Roma Sud, nel quartiere San Giovanni, si erge la più antica e più importante basilica d’Occidente: la Basilica di San Giovanni in Laterano. Come spiegarla? Immediato stupore per chi la guarda, questa straordinaria Chiesa, Madre e Capo di tutte le chiese, della città e del mondo, gode da sempre – già da prima di essere ammirata dal vivo – di un’assoluta fama tutta sua. Così, quando la si vede, non si rimane affatto delusi, anzi quella celebrità aumenta.


(Fonte: Artwave)

Sorta nel IV secolo nella zona allora nota come Horti Laterani, un antico possedimento fondiario della famiglia dei Laterani, confiscato ed entrato a far parte delle proprietà imperiali già al tempo di Nerone, la Basilica vanta la presenza di mosaici bizantini davvero da perdere il fiato. Interno lavorato anche dal Borromini, che dicono diede sfogo qui probabilmente ad uno dei suoi più alti capolavori, San Giovanni in Laterano rende omaggio oltre che ai dodici apostoli alla potenza di Roma. Dal Chiostro, alla piazza fino al Mosaico del Triclinium di papa Leone III, se deciderete di visitare questa splendida testimonianza romana non ve ne pentirete affatto.

Basilica di San Paolo

Infine a chiudere il cerchio, per grandezza seconda dopo quella dedicata a San Pietro, la Basilica di San Paolo sorge lungo la via Ostiense, nell’omonimo quartiere, riva sinistra del Tevere, fuori dalle mura aureliane (da cui il suo nome “fuori le mura“), uscendo da Porta San Paolo. A pochi passi dalle Tre fontane, nate dall’omonimo martirio e dai tre rimbalzi sul terreno della testa mozzata al santo, questa chiesa presenta sotto l’altare papale la cripta con la tomba di San Paolo.


(Fonte: Wikipedia)

Cortile quadriporticato, facciata ornata di un mosaico su sfondo dorato da riempire di luce gli occhi e decorazioni da capogiro, la Basilica di San Paolo e il suo soffitto a cassettoni finemente abbellito, può vantare nel luogo, inoltre, il ritrovamento recente di un complesso di reperti altomedievali. Durante alcuni lavori di scavo effettuati nel 2008-2009 per la costruzione di un nuovo edificio di servizio infatti sono emersi nell’area dell’orto dell’abbazia un insieme di oggetti antichi, ben musealizzati e aperti al pubblico dal 1º luglio del 2013.