Una festa in onore della regina della tavola: la pizza
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Oggi è la giornata mondiale dell’orgasmo, ma diciamoci la verità quanta più soddisfazione da’ un bel piatto de amatriciana o de carbonara ben fatta? Che siate single o fidanzati, poco importa, perché il cibo saprà essere sempre il compagno perfetto!
I piaceri della vita, nun è pe fa’ i negativi, ma so’ pochi e fra questi ne eccelle uno su tutti e fuori dalla camera da letto: quattro lettere, per un termine bello tondeggiante, a riempire la bocca e pure lo stomaco, stiamo parlando del cibo! Dite la verità, esistono pietanze in grado di teletrasportarci su pianeti inesplorati e farci toccare il divino al primo assaggio, è un dato di fatto. Vogliamo parlare dei piatti tipici della cucina romana poi? Dalle verdure, passando per i primi e scivolando verso i secondi e il dolce a conclusione, la cucina di Roma è il luogo ideale per il piacere più alto, altro che! A noi viene in mente la carbonara, il broccolo romanesco pastellato e fritto, il carciofo alla giudia e poi la trippa, i saltimbocca, e per finire un bel maritozzo con la panna – e che je voi dì? – ma di leccornie gastronomiche la città eterna è proprio ricca, chi più ne ha, più ne metta! Perciò, non ce ne vogliate, ma in questo giorno dedicato al piacere e al desiderio, non possiamo non parlare del menù di Natale del romano doc!
(Fonte: LEITV)
Aprite bene le orecchie, ma pure tutti gli altri sensi, perché a partire dal gusto e dall’olfatto, per arrivare agli occhi, quello che vi stiamo per proporre, al sol pensiero, vi farà venire l’acquolina in bocca. Saltiamo a piè pari la vigilia – pure se, col Cottìo e la tradizione dei “piatti magri” a base di pesce ( si, ogni parola sarà volutamente maliziosa, a riprova che l’orgasmo nasce a tavola), se vola tanto quanto cor pranzo de Natale – e arriviamo alle 12.30 del 25 dicembre. Già ve vedemo belli carichi, posizionati ai blocchi di partenza: pronti? Via! Partiamo, prima di ogni cosa, dall’antipasto: su ogni bella tavolata romana certo non può mancare qualche fetta de prosciutto, ancora meglio se salato – che a noi ce piace tanto dì “te le levo la sete cor prosciutto”! E che dire di qualche bruschettina mista? A regola poi i fritti, de ogni tipo, così a sgrassà un po’ prima de fa’ er pieno, co’ quarche olivetta, quarche tartina e du’ fagioli all’uccelletto.
(Fonte: GialloZafferano Blog)
Vogliamo metterci pure ‘n po’ de frattaglie? Va bene, basta che poi, tutta fumante e fiera, arriva la regina, la lasagna, co’ tanti strati e soprattutto co’ la besciamella! In alternativa, sempre che nun volete fa’ du’ primi, ‘n paio de fettuccine alla boscaiola e passa la paura! Ma qualche spazio ve’ rimasto e allora – e se riconosce dall’odore – ve piaccia o no, giunge il re, l’abbacchio alla scottadito co’ le patate – bone sempre e in ogni salsa!
(Fonte: La Cucina Italiana)
Ma visto che i bambini già se lamentano e nun piace proprio a tutti, in aggiunta, pure ‘n bel polletto al forno o du’ fettine panate (che no, nun so’ le cotolette milanesi, so’ ‘n’artra storia). Infine, a gradire, se parte co’ ‘na sfilza de dolci: dar pangiallo ar panpepato, dar pandoro ar torrone, fino alle nociate e fate voi che ce fidamo! Caffè, ammazzacaffè e, per i più coraggiosi, se riparte da capo fino a ora de cena a intervalli de partite a carte e tombolata!
E voi, che mangierete quest’anno? Fatece sognà che armeno i sogni ce so’ rimasti!
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