I colli di Roma non sono 7 ma molti di più
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Che sarebbe Roma senza i taxi e i tassinari, come si suol dire nella Capitale? Quelle macchie bianche che sfrecciano in città, o che affollano le stazioni dei treni e le piazze principali, sempre pronti a prestare aiuto a chi cerca un passaggio al volo per spostarsi tra le meraviglie della Capitale.
E quale film migliore di uno del mitico Alberto Sordi, per descrivere una figura, un personaggio, potremmo dire, così importante all’interno della Città Eterna? Il Tassinaro del 1983 è infatti un cult del cinema italiano, in cui il grande attore romano interpreta Pietro Marchetti, tassista capitolino che si trova a fare delle corse importanti, portando in giro per Roma personaggi famosi.
I discorsi che si fanno vanno da quello più serio come capita quando Marchetti accompagna Giulio Andreotti a Montecitorio; qui cominciano a parlare dei giovani e del futuro che attende loro, di istruzione. Marchetti addirittura suggerisce delle idee e Andreotti sembra accoglierle; non manca poi l’italico vizietto di chiedere la raccomandazione al potente di turno per il proprio figliolo, “laureando in Ingegneria”!
Una scena invece molto divertente invece è quella che coinvolge il grande amico di Alberto Sordi, il regista Federico Fellini, che salito in auto dalla celebre via Margutta si deve recare a Cinecittà per girare proprio il film Il Tassinaro, con Alberto Sordi. Il regista sale in auto con l’intento di pensare, ma Pietro Marchetti, emozionato, nun je la fa a tenesse er cecio ‘n bocca. Anche qui, il tassinaro ci ricasca e a fine corsa chiede al regista di ricordarsi di suo figlio, Luca Marchetti, ingegnere!
Un altro motivo per cui vogliamo omaggiare i tassisti oggi è perché in questo giorno del 1976 usciva nelle sale il grandioso film di Martin Scorsese, interpretato da Robert De Niro, Taxi Driver. Un film che racconta il disagio psicologico dei ragazzi reduci dal Vietnam e non solo, la loro difficoltà di reinserimento, in una società che sembra non accorgersi più di loro.
Arriviamo ora ai possibili tipi di tassinari che si possono incontrare nella nostra Capitale, al primo posto il silenzioso, il contrario in pratica del personaggio interpretato da Alberto Sordi. Entra in macchina insieme a te, chiede la destinazione e poi silenzio tombale fino al punto d’arrivo. Per alcuni può essere una salvezza, per altri il viaggio potrebbe non finire mai!
La sua voglia di parlare è infinita, un po’ come Pietro Marchetti non sputa ‘n’attimo! È una mitragliatrice di discorsi, dalla politica, alle buche, dal turismo, al meteo, lui ha una soluzione per tutto e soprattutto ‘na parola bbona pe’ tutti. Se vieni da una notte piccola o da una lunga giornata di lavoro cerca di scampare il pericolo!
Se potesse avrebbe il taxi rosso, glielo impedisce solo la legge, ma forse potrete sgamare questo tipo di tassinaro dalla sua macchina: tendenzialmente sportiva, sempre lucida e se quando entrate invece di avere il santino della Madonna del Divino Amore, protettrice di tutti gli automobilisti, ha quello di Micheal Schumacher, allora bè, ve potete fa’ pure er segno della croce co’ la mancina, è proprio lui. Se minimamente pensavate di vedere qualche monumento di Roma durante il tragitto scordatevelo, vedrete solo immagini sfocate e mani indirizzate verso il guidatore sostenute da un lungo mortaaaaaaacc… per aver quasi investito mezza Roma. Arrivate scombussolati, ma sicuramente in anticipo.
Infine lui, il saggio, il calmo, il codice della strada in persona. Quello che sembra te lo faccia apposta per far scorrere il tassametro, ma invece si attiene solo alle regole. “Scusi, sono di fretta, potrebbe andare un po’ più veloce?”, “Signora non posso, c’è il limite di 30 kmh”. Intanto vi sorpassa mezza Roma, arriva anche il tassinaro pilota, che ve sona pe’ avé strada, ma lui niente, quelli sono i limiti e si rispettano. Ovviamente lo troverete sempre quando siete in ritardo, quindi, metteteve l’anima in pace!
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