Con il Concertone del Primo Maggio Piazza San Giovanni torna a trasformarsi in una passerella di artisti
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Golosi di tutto il mondo unitevi! Se volete avere a disposizione mille metri di stand di cioccolato di tutti i giusti e di tutte le fatture allora nun c’è condizione metereologica che tenga, er 16 de ottobre devi da venì a Roma, assolutamente!
Sì, esatto, non avete capito male, sono mille metri, 1 chilometro di dolcezza e di cioccolato che dal 16 al 18 ottobre che aspettano solo voi, in una delle cornici più belle che la capitale possa offrire, Villa Borghese. Ma vi diremo di più, il luogo che l’Associazione Nazionali Cioccolatieri ha deciso di utilizzare come location della propria festa è il tragitto che porta da Piazza di Siena fino alla Terrazza del Pincio. Ora, cosa c’è di più romantico che passeggiare all’interno di Villa Borghese, magari con il proprio partner, mentre si mangiano dolci guardando il sole tramontare dietro al Cupolone? Nulla, praticamente nulla, anzi probabilmente dovrete stare attenti a questi eccessi di dolcezza, perché potrebbero portarvi in coma glicemico, diretti!
L’unico motivo per cui il cioccolato non è stato scoperto e utilizzato dai romani è perché stava in un altro continente, altrimenti state pur sicuri che come abbiamo inventato i pompieri, ad esempio, avremmo saputo sfruttare anche questo alimento. Non che i romani nelle loro ricette di cucina non conoscessero il piacere che derivava da un dolcetto per merenda o a fine pasto, anzi, di quelli erano pieni, ma però, nun potemo raccontasse fregnacce, er ciccolato è cioccolato. La storia di questo cibo è antichissima e non sempre così…dolce! Infatti gli antichi Maya e anche gli Aztechi erano soliti consumare questa bevanda con l’aggiunta aromi e gusti salati! La bevanda che producevano dai frutti di cacao, usata soprattutto all’interno delle cerimonie, veniva chiamata xocoatl e veniva aromatizzata con vaniglia, peperoncino e pepe. C’erano anche altri modi ai tempi delle antiche civiltà precolombiane di consumare il cioccolato, aggiungendo la farina di mais e il miele. Bisognerà aspettare che i conquistadores spagnoli portassero indietro questa preziosa pianta facendola conoscere all’Europa per far scatenare la febbre del cacao anche qui! Così nel Settecento iniziano a nascere le prime botteghe della cioccolata e già nel 1820 si cominciano a produrre le prime barrette del cibo degli dei. Oggi ci sono centinaia di tipi diversi di cioccolato, alcuni lo gustano con il peperoncino, come facevano anche i Maya secoli fa, con la menta, con ciliegie e lamponi e teneteve forte, sono riusciti a creare anche il cioccolatino di Parmigiano Reggiano, v’ho detto tutto.
Oltre a provare le diverse tipologie di quest’alimento presenti alla festa, l’obiettivo principale dei Maestri Artigiani Cioccolatieri rimane quello di promuovere il cioccolato artigianale. Quello prodotto in maniera industriale, non è oramai più una novità, purtroppo è arricchito di additivi e conservanti, ovviamente non dannosi per la salute, ma che alterano le proprietà del cioccolato e perfino il suo sapore. Lo scopo quindi è di far conoscere soprattutto alla fascia giovanile della popolazione, la bontà del cioccolato artigianale, che non subisce particolari trasformazioni. Er top ovviamente rimane quello fondente, che dall’antico popolo centroamericano dei Maya era considerato il “Cibo degli Dei”. Questo alimento, come visto, conosciuto fin dall’alba dei tempi, oltre a esse bbono, ha pure numerose qualità tra cui è un ottimo antidepressivo, antiossidante, aiuta il cuore, la circolazione ed accelera il metabolismo, quindi, fate scorte tra il 16 e il 18 ottobre che mpo’ de cioccolato fa sempre bbene!
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