Turisti nella Capitale: il cuore dei gattari
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Le hanno dedicato canzoni, poesie ed è stata anche l’ispirazione della Casa Bianca di Washington. La sua realizzazione è durata quasi un secolo ma ancora oggi è considerata uno dei simboli principali della Capitale. Ma come nasce l’enorme cupola di San Pietro?
Tra le costruzioni più amate di tutta la Capitale c’è sicuramente la cupola di San Pietro, che ogni giorno cattura l’attenzione di milioni di turisti provenienti da ogni angolo del mondo. Tutti la conoscono e negli anni hanno cercato di renderle omaggio dedicandole canzoni, poesie, quadri, oppure usandola come grande fonte di ispirazione. Pare infatti che l’architetto James Hoban si sia ispirato alla grande costruzione romana per poter poi realizzare la cupola di Washington presente nella Casa Bianca, che effettivamente è molto simile a quella presente a San Pietro.
È quindi impossibile non conoscere il grande simbolo della Capitale, come è inevitabile notarlo durante una visita della città. Per poterla vedere infatti basta affacciarsi ad una delle tante terrazze panoramiche che Roma offre e perdersi così nella sua bellezza. Un secondo incredibile modo per poter ammirare la cupola di San Pietro consiste invece nell’affacciarsi alla serratura dei giardini della Villa del Priorato di Malta. Sembra una cosa assurda ma in realtà molta gente ogni giorno si avvicina a quella porta con lo scopo di vedere la grande cupola perchè la vista che regala è magnifica. Anche osservare la cupola attraverso una passeggiata in Via Niccolò Piccolomini può essere un’esperienza incredibile. Sembra che la cupola si avvicini man mano che ci si allontana, mentre al contrario pare si allontani ogni volta che invece ci si avvicina.
Come ogni grande progetto anche la cupola di San Pietro ha avuto una costruzione lunga e travagliata, che è durata quasi un secolo. La sua realizzazione è dovuta a Michelangelo Buonarroti che nel 1546 all’età di 71 anni ha iniziato a lavorarci ispirandosi alla grande cupola del Brunelleschi presente nel Duomo di Firenze.
Prima di Michelangelo numerosi architetti hanno prima lavorato all’edificazione della Basilica di San Pietro e poi alla strutturazione della cupola. Il primo è stato il Bramante che con molta pazienza e seguendo un progetto da lui realizzato aveva iniziato a porre le basi della gigantesca cupola inserendo i quattro pilastri che la sorreggono.
Dopo la sua morte i lavori sono stati proseguiti prima da Raffaello e poi dall’architetto Sangallo che aveva pensato di realizzare una costruzione totalmente diversa rispetto a quella dei suoi predecessori. Aveva così preparato un progetto al quale tutti avrebbero dovuto attenersi. Tuttavia il modello non aveva soddisfatto i gusti di Michelangelo, l’architetto successore di Sangallo. Ciò che aveva creato Sangallo era improponibile ai suoi occhi per questo motivo aveva deciso di demolire la costruzione da lui realizzata per farne una nuova, più coerente con l’idea che aveva avuto anni prima il Bramante.
Aveva quindi realizzato un nuovo progetto e lo aveva seguito alla lettera fino al 1564, l’anno della sua morte. Dopo oltre vent’anni dalla sua morte anche il successore di Michelangelo, Giacomo della Porta aveva continuato a seguire il modello proposto da Michelangelo, assistito da Domenico Fontana.
In due anni di lavoro una grande squadra di operai aveva quindi terminato la grandissima opera che con grande gioia di tutti venne inaugurata con una messa solenne celebrata da Papa Sisto V ed un bellissimo spettacolo pirotecnico.
Sul finire del 1500 si era così conclusa la realizzazione del futuro simbolo di Roma. Qualche anno dopo Papa Clemente VIII decide di dedicare l’enorme opera a San Pietro ed a Papa Sisto V facendo incidere in un anello dei tre grandi bracci della cupola la scritta “S. PETRI GLORIAE SIXTUS PP. V A. MDXC PONTIF. V” “A gloria di San Pietro, Papa Sisto V, nell’anno 1590, il quinto del suo pontificato”, che è visibile ancora oggi.
Una bellissima dedicata inserita in una cupola che è magnifica sia all’esterno con tutte le sue decorazioni e lanterne, che all’interno con i suoi mosaici rappresentanti la vità di Cristo e degli Apostoli ed arricchiti dai busti di alcuni Papi. Uno spettacolo per gli occhi da osservare almeno una volta nella vita.
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