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Spesso un giro nella Capitale può essere un ottimo modo per scoprire un tesoro che si nasconde per le strade della città, come ad esempio la Galleria Sciarra, che è considerata una piccola meraviglia romana.
Roma è una città immensa, ricca di tanti tesori che portano la Capitale ad essere considerata la più bella del mondo. Alcuni di questi sono conosciuti in ogni angolo del globo, come il Colosseo e la Basilica di San Pietro. Ci sono poi tanti altri piccoli gioielli che possono essere conosciuti solamente attraverso un attento giro nella città. Tra questi ci sono le “quattro meraviglie di Roma” ovvero quattro palazzi che che non tutti conoscono ma che sono davvero incantevoli.
La prima meraviglia della Capitale è il Palazzo Farnese, una lussuosa residenza che ha fatto da scenografia all’opera “Tosca” di Puccini. È un palazzo davvero grande ed ha la forma di un cubo, per questo viene chiamato dai romani “il dado“.
Una seconda meraviglia è costituita poi dal Palazzo Borghese. Questo si trova in Via di Ripetta ed ha la facciata con un balconcino che ricorda molto lo strumento del cembalo. È una costruzione elegante che per molto tempo ha custodito le opere della famiglia Borghese, che erano conservate in dodici grandi sale. Oggi queste sono state trasferite all’interno della Galleria Borghese, ma il palazzo continua a fare la sua maestosa figura.
Anche la scalinata di Palazzo Ruspoli appartiene alle quattro bellezze di Roma. Si trova in Via del Corso ed è costituita da centoventi scalini in marmo pregiato che collegano il porticato dell’edificio con la sua torre Belvedere.
A chiudere le quattro meraviglie vi è infine il Palazzo Sciarra che si trova anche’esso in Via del Corso. L’edificio è meraviglioso eppure solamente il suo portone è parte delle bellezze di Roma. Quest’ultimo pare sia stato realizzato con un solo grande blocco di marmo e decorato con quattro fregi che lo rendono incantevole.
Il maestoso Palazzo Sciarra possiede un cortile esterno che in seguito è diventato un passaggio pedonale privato composto dall’incantevole Galleria Sciarra, una costruzione realizzata in totale stile liberty.
Quest’ultima nasce nel 1800, in un periodo durante il quale Roma era divenuta la nuova Capitale del Regno d’Italia al posto di Firenze. Per la città si trattava di un periodo di grandi cambiamenti, durante il quale lo stile papalino stava per essere sostituito da uno più moderno. Per questo motivo era nata quindi la fiabesca Galleria ed era sorta per volere del principe Maffeo Barberini-Colonna di Sciarra.
La struttura era poi un ottimo collegamento con il Palazzo Sciarra e gli edifici delle attività editoriali che erano proprietà del principe, come la redazione del quotidiano “La Tribuna” e della rivista “Cronaca Bizantina”. La sua costruzione era stata affidata all’architetto Giulio De Angelis, che aveva anche realizzato il palazzo della Rinascente.
La Galleria Sciarra è quindi una costruzione che sicuramente non passa inosservata e che si fa notare insieme ai suoi affreschi. Questi sono stati realizzati dal pittore Giuseppe Cellini con l’obiettivo di esaltare la figura della donna tradizionale, nel ruolo di angelo, madre e moglie. Per questo motivo le pareti della Galleria sono ricche di figure che rappresentano le virtù femminili ed un omaggio alla madre del principe Maffeo, Carolina Colonna Sciarra.
Tra gli affreschi sono anche raffigurati dei momenti di vita quotidiana della donna, come la cura del giardino, la toeletta, gli esercizi di musica ed infine le conversazioni. La cosa buffa però è che nell’affresco che ritrae la donna intenta a chiacchierare, compare anche un uomo che pare sia Gabriele d’Annunzio. La sua idea di donna però è però molto diversa rispetto a quella riportata nell’affresco. Per d’Annunzio la donna ideale era la famme fatale, l’opposto della tradizionale.
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