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Continua la rubrica GRA Turismo e questa volta vi facciamo scoprire un luogo dove l’arte antica si confonde con la contemporanea, l’uscita Nomentana.
L’undicesima uscita del Grande Raccordo Anulare è costituito dalla Nomentana, che nel passato era una via che collegava Roma con la provincia Nomentun, oggi nota come Mentana.
Oggi questa via ha inizio a Porta Pia ed attraversa diversi quartieri del comune di Roma, tra cui il Salario-Nomentano, che contiene al suo interno il MACRO, uno dei più famosi musei di arte di Roma. Questo prende vita nel 2000 all’interno del vecchio birrificio Peroni e negli anni conserva la principale arte contemporanea della città.
Oggi viene diviso in tre aree all’interno delle quali vengono esposte mostre, laboratori e sale per contenuti multimediali. La sua struttura è in continuo sviluppo e rinnovamento ed è un’opera d’arte in sé, costituita da giardini zen, lucernari dipinti e sale sospese nell’aria, il tutto progettato dal francese Odile Decq, che ha saputo realizzare un luogo inusuale adatto ad ospitare delle mostre mondiali dallo stile dinamico ed astratto, lontano dal classico.
L’uscita Nomentana è quindi una via attraversata dai quartieri più fiabeschi della capitale, tra cui il quartiere Trieste, all’interno del quale si trova il Coppedé, un miscuglio di stili architettonici.
Si tratta di un complesso di edifici e di ambasciate dai diversi stili artistici che vanno dal liberty, al gotico, al medievale. È un luogo che negli ’70 ed ’80 è stato il set cinematografico per i gialli di Dario Argento, tra cui “Inferno” e “L’uccello dalle piume di cristallo”; di conseguenza il Coppedé regala un’atmosfera tanto magica quanto tenebrosa.
Il quartiere inizia con un grande arco arricchito da un lampadario in ferro battuto, che permette al visitatore di spostarsi dal traffico romano ad un punto decisamente più tranquillo. Questo è quindi come un portale che fa accedere alla Piazza Minicio ed alla Fontana delle Rane, nella quale i Beatles ai loro tempi avevano fatto un bagno dopo aver suonato nella discoteca Piper.
Nella stessa piazza si trovano poi due caratteristici edifici; il Palazzo del Ragno, il cui ingresso è rappresentato da un grande ragno, simbolo del lavoro romano ed il Villino delle Fate, tre palazzetti uniti in uno che con le loro decorazioni vogliono rendere omaggio a Firenze, Venezia e Roma.
La Nomentana attraversa poi il quartiere di Monte Sacro che ai tempi antichi i romani chiamavano Città Giardino Aniene. La zona è circondata da un grande parco naturale, la Riserva dell’Aniene, un’area in cui è possibile passeggiare per la natura incontaminata arricchita da grandi varietà di alberi.
All’interno della città vi è poi il Ponte Nomentano, che si erge sopra l’Aniene e che è stato costruito nei tempi antichi dai romani e che oggi collega Monte Sacro con il vicino quartiere di Sacco Pastore.
Anche questo quartiere come il Coppedé è un agglomerato di stili che vanno dal barocco al medievale e di conseguenza passeggiare al suo interno è qualcosa di incantevole. Una dei suoi punti più belli sono Piazza Sempione, il centro della vita di Monte Sacro, nella quale si racchiudono i principali servizi della città e la Chiesa degli Angeli Custodi, progettata da Giovannoni e costruita fra il 1922 e il 1925, in asse con corso Sempione, Ponte Tazio e via Nomentana che prende spunto dalla Chiesa dei Santi Angeli Custodi, un tempo presente in via Tritone.
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