Turisti Nella Capitale: Sindrome di Stendhal
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Roma non è solo ricca di monumenti storici bellissimi, ma anche di costruzioni eccentriche, e il quartiere delle fate ne è portavoce assoluto!
Da qualsiasi angolazione la si guardi, Roma sa stupire: di questo, ne siamo certi. Tuttavia, per quanto alcuni la associno soprattutto alla ricchezza dei patrimoni antichi, dal valore e la bellezza inestimabili, la città eterna non è esente da particolari bizzarrie. Questo il caso di uno dei quartieri più suggestivi e strani della Capitale: il quartiere delle fate, meglio noto sotto il nome di quartiere Coppedè. Ci siete mai stati? Opera delle sapienti mani dell’architetto omonimo, Gino Coppedè, oggi ci addentreremo in una delle zone più stravaganti ed originali di Roma. Vi basterà recarvi nell’elegante quartiere Trieste, adiacente Via Nomentana, perché è lì che, adagiato fra via del Tagliamento, via Arno, via Ombrone, via Serchio e via Clitunno, troverete il meraviglioso quartiere delle fate. Un quartiere che pare sussurrarci da ogni muro quanto Roma sia ‘na favola! Come accade col villino delle Civette di Villa Torlonia, questo luogo magico ed esoterico riuscirà a far emergere, di nuovo, il bambino curioso che è in voi, stimolando la vostra invenzione e la vostra creatività.
(Fonte: GreenMe)
Mix inaspettato di numerosi stili artistici, il quartiere Coppedè riuscirà ad accontentare ogni gusto, dal più atipico al più classico, mescolando insieme stile Gotico, Barocco, Liberty, Art Decó e arte Medievale. Centro di questo agglomerato abitativo sui generis, Piazza Mincio vi accoglierà facendovi dimenticare per un attimo di essere nel cuore della caotica Roma. Qui, la particolare Fontana delle Rane, in cui si narra fecero il bagno i Beatles dopo un concerto al Piper: un’enorme vasca circolare, eco della Fontana delle tartarughe del Bernini, al quale il progettista si ispirò.
(Fonte: Viaggipiù)
Di fianco, il palazzo del Ragno, chiamato così per via della decorazione sul portone. Oltre, il gigantesco arco di Via Dora, che congiunge i due “palazzi degli ambasciatori”, il suo enorme lampadario in ferro battuto, la Nike Alata e la famosa edicola della Madonna col bambino. Infine, le vere chicche di questo luogo, oltre i numerosi dipinti sulle facciate dei palazzi: i villini della fate. Guardando queste straordinarie costruzioni, vi sentirete davvero dentro una fiaba, perché i villini, frutto della fervida immaginazione di Gino Coppedè, vi faranno sognare ad occhi aperti. Non a caso, fu il set di alcune pellicole cinematografiche di registi come Dario Argento, Carlo Vanzina e Richard Donner.
Prendendo spunto da tre incredibili realtà territoriali: Roma, Venezia e Firenze, ogni piccolo villino omaggia con decorazioni e logge i simboli di ognuna di queste città. Vedremo, quindi: Petrarca e Dante in onore della “Fiorenza Bella”; il leone alato di San Marco e l’aquila di San Giovanni per la gondoliera d’Italia; Romolo e Remo, con la lupa, per la città dell’AmoR. Insomma, fra torrette, finestre finemente ornate e dipinti di ogni tipo, ci si sentirà catapultati all’interno di un universo parallelo, in cui tutto assumerà la forma del possibile. Un orologio, con motivi zodiacali, e una meridiana vi aiuteranno a tenere il tempo, che passerete incantati davanti a quelle inimitabili bellezze. I velieri raffigurati vi faranno sentire d’improvviso coraggiosi esploratori di vedetta, alla ricerca della terra ferma.
(Fonte: Partecipiamo.it)
I tetti a capanna, i ghirigori degli archi e delle colonne ruberanno il vostro sguardo che, perso e disorientato, si sentirà parte di un fantastico spazio sospeso, leggero, onirico, utopico ed illusorio. Il quartiere Coppedè accenderà la vostra immaginazione: le sue figure, i suoi vezzi, i suoi magnifici eccessi vi faranno venir voglia di ideare, come da bambini, racconti di gesta incredibili e viaggi lontani, divenendo carta e penna di ogni storia!
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