Fors Fortunae, la festa dell’antica dea bendata dei romani
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“Ancora un passo avanti verso la ricostruzione dell’Arena, un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche, recuperando l’immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica”, così il ministro Franceschini commenta la sua sfida più ambiziosa. Ma come diventerà il Colosseo e di quali interventi si parla?
«Ottime professionalità messe al sevizio di un pessimo progetto», dice contrariato lo storico dell’arte Tommaso Montanari, che non manca di sottolineare, con la sua affermazione, quanto il progetto, portato avanti dal ministro Franceschini, di ricostruire l’interno dell’arena del Colosseo in modo innovativo, sia una pessima trovata. D’altra parte, aggiunge l’archeologo Paolo Liverani, perché spendere ulteriori risorse in questo luogo piuttosto visitato (oltre 7 milioni di turisti l’anno, stando alle ultime stime), nonché simbolo d’Italia, «quando ci sono tanti siti minori ancora a secco»? Eppure, le intenzioni di Milan Ingegneria, società veneziana vincitrice del bando di gara predisposto da Invitalia, per realizzare il grandioso intervento romano, sono chiare. «Si tratterà di una struttura estremamente leggera e completamente reversibile», spiegano i progettisti.
(Fonte: Il Post)
Nulla che vieti di tornare indietro, qualora il risultato non soddisfi l’idea come da disegno, insomma. Tanto che, per essere il meno invasiva possibile, la struttura sarà appoggiata, senza ancoraggi meccanici, alle mura sottostanti, collocata alla stessa altezza che avrebbe avuto il piano all’epoca dei Flavi.
Previsto già dal 2015, tanto da stanziare 18,5 milioni di euro, il colossale intervento architettonico, che interesserà l’area di questo monumento iconico di Roma, assicurano gli esperti, avrà soprattutto utilità preventiva: «proteggerà gli ambienti sottostanti dagli agenti atmosferici». «Anche lo scarico idrico verrà notevolmente ridotto» aggiungono: l’acqua piovana verrà riciclata, grazie ad un sistema particolare di raccolta che permetterà di riutilizzarla nei servizi igienici del Colosseo. Ma cosa accadrà esattamente? Quali modifiche verranno apportate a questo splendido protagonista del patrimonio storico e culturale della città? Tutto è incentrato intorno alla costruzione di un ingegnoso pavimento in travi di legno, al contempo tecnologico e sostenibile. Una soluzione che risponde in maniera diretta al via ideale del 2 novembre 2014. A quando, cioè, il Ministro Dario Franceschini decise di rilanciare l’idea, dell’archeologo Daniele Manacorda, di restituire al Colosseo la sua arena.
Composta di un modernissimo sistema di pannelli in fibra di carbonio, la struttura si muoverà spostandosi in maniera circolare. Questo garantirà principalmente due funzioni: da un lato, ruotando come una specie di frangisole (sembreranno delle sorta di tapparelle automatiche), sarà possibile osservare i sotterranei del Colosseo; dall’altro, gli stessi saranno sottoposti, in maniera alternata, a momenti di ventilazione e d’illuminazione naturale. Per un meccanismo di rotazione e traslazione che, redatto a più mani dall’architetto Fabio Fumagalli di Labics, secondo le linee guida del DIP (acronimo di “Documento Indirizzo alla Progettazione“), sarà in grado di coniugare contemporaneamente la sicurezza e la funzionalità del moderno alla storia di uno dei maggiori pilastri architettonici di quel grandioso periodo storico che fu l’Impero Romano. Una nuova «piazza per i romani», dice entusiasta l’ex presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, Giuliano Volpe.
(Fonte: Urbanlife)
In ultimo, non per importanza, il ruolo di tutela e conservazione delle strutture ipogee, da parte del progetto che pare risultare impeccabile anche da un punto di vista etico ed ecologico. Il nuovo piano di calpestio sarà, infatti, costituito di “lamelle” mobili realizzate in fibra di carbonio e rivestite in legno di Accoya, un materiale, a livello tecnologico, talmente avanzato da esser definito da molti la svolta delle costruzioni future. Limitando drasticamente l’abbattimento di alberi pregiati, quest’incredibile legno nasce dal processo di “acetilazione” di fibre di legni teneri. Una tecnica che, oltre ad aumentarne la resistenza, pare ne garantisca durata e prestazioni elevate.
Di seguito, un video che vi mostrerà come sarà l’arena del Colosseo nel 2023!
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