La fontana circolare di Villa Carpegna
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La Villa Balestra era un tempo un ricco palazzo delle famiglie nobili che nei secoli però è diventato invisibile. Scopriamo perchè.
Roma è una città che negli anni ha ospitato diverse ville. Alcune di queste sono tuttora presenti mentre delle altre sono invisibili, poiché per qualche ragione non esistono più.
Questo è anche il caso della Villa Balestra, un palazzo del Cinquecento che un tempo si trovava nel più bel quartiere di Roma, i Parioli, di cui oggi però rimane soltanto il giardino.
Inizialmente questa aveva un altro nome, ovvero Villa Poggio o Poggi perché era stata fatta costruire dal Cardinale Poggio. Quest’ultimo era il tesoriere di papa Giulio III e negli anni aveva viaggiato molto in Europa in qualità di esattore. I suoi giri nella Spagna e nella Germania luterana lo avevano reso molto ricco e gli avevano permesso di costruire un’immensa villa. Questa era circondata dai vigneti ed era vicino alla residenza del papa Villa Giulia.
Il papa ed il cardinale erano quindi come vicini di casa e il palazzo era un punto in cui i membri del clero di incontravano con la nobiltà. Era quindi un luogo che vedeva passare i grandi volti dell’epoca che però era stato successivamente venduto a diverse famiglie nobili, tra cui i Colonna e per l’appunto i Balestra; per questo oggi il palazzo e il giardino che ne resta portano il nome Balestra.
Nei primi anni del ‘900 il ricco palazzo smise di esistere. Nel 1910 venne diviso in più strutture che si unirono ad altre più moderne e che oggi danno vita ad alcune ville che si trovano vicino a quella che un tempo era la Balestra.
Anche il parco venne diviso in più strati e soltanto uno di questi è oggi proprietà del Comune di Roma, che se ne fa custode. I nuovi palazzi invece sono tutti di proprietà privata.
Questi sono il Villino Delfino in Parodi che nel 1500 era la scuderia della Villa Poggi; la Casa del Maresciallo, che era un vecchio casale unito poi ad una villa più moderna; la Casina del Curato che oggi è sede del Circolo della Pipa.
Altre parti invece come la loggia sul Tevere di Pellegrino Tibaldi, scomparvero totalmente.
Il giardino è quindi il solo punto della villa ad essere rimasto integro. È una piccola area verde grande un solo ettaro e mezzo che si strutture in due viali separati da tre grandi aiuole alberate con pini, palme e siepi.
Sotto di queste si trovano da un lato un piccolo bosco, nel quale la gente può portare al passeggio il proprio cane, dal lato opposto una zona ristoro, costituita da un piccolo edificio vetrato. Accanto a queste oggi si trova anche una pista di pattinaggio che nel tempo però è diventato più un campo da basket ed un punto perfetto per far giocare i più piccoli.
La parte più affascinante del giardino è però la vista di cui gode. Il parco si affaccia sui punti più suggestivi della capitale come la Basilica San Pietro, di cui si vede la cupola da lontano, il Monte Mario ed infine il Foro Italico.
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