“Chi tte fa più de mamma, o tte finge o tt’inganna”, un omaggio alle mamme che fa da lezione di vita
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Non sempre le calle sono considerate dei fiori. A Roma per esempio questa parola ha un significato completamente diverso che ha a che vedere con la finzione. Conosci l’origine di questo detto?
Tutti sanno cosa sono le calle. Sono dei fiori profumati, lunghi e solitamente bianchi, che in genere si trovano nei bouquet delle spose, poichè simboleggiano sia la bellezza che l’amore puro.
Non tutti però sanno che a Roma le calle possono essere anche qualcos’altro, e non solo quindi dei fiori. Nel romanesco, infatti, le “calle” sono qualcosa di molto meno puro rispetto al candido fiore: qualcosa di finto, di falso.
Nel romanesco, la calla ha due significati. Il primo corrisponde al fiore, che secondo la mitologia romana rappresenta sia l’amore passionale che la virilità. Il secondo invece, non ha nulla a che vedere con le piante e in generale con la botanica, ma con le menzogne.
Le “calle” in romanesco sono infatti le bugie. Se quindi dovesse capitare di sentire a Roma frasi come “non dirmi le calle“, “hai detto na’ calla“, non bisogna intendere la “calla” come un fiore, bensì come una fregnaccia.
Sembra che a Roma le “calle” siano intese come le bugie, perchè derivano dalla parola “callaro“. Questa però, non si riferisce al pentolone che tutti conosciamo, ma al bugiardo, ovvero a colui che dice le “calle”. Ecco perchè quindi si chiamano in questo modo tanto particolare quanto floreale.
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