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Le canzoni di Lucio Battisti: dei tesori della musica italiana

foto di: Immagini prese dal web

Con la sua musica Lucio Battisti non ha solamente scritto una delle pagine più importanti della storia del cantautorato italiano, ma anche una delle più belle, a tal punto che oggi le sue canzoni sono considerate dei veri tesori e probabilmente non le dimenticheremo mai. Ma quali sono quelle che oggi conservate nel cuore?

Un indimenticabile colosso della musica italiana

È difficile considerare Lucio Battisti in altri modi, se non come un colosso della musica. Le sue canzoni hanno lasciato un segno talmente evidente nella storia della canzone italiana, che a distanza di anni dalla sua scomparsa, è ancora oggi considerato uno dei più grandi.

La sua voce, unita ai suoi arrangiamenti e ai testi scritti da Mogol, ha dato vita a delle canzoni intramontabili che chiunque tuttora, perfino le ultime generazioni. Sono dei veri e propri tesori della musica e probabilmente nessuno le dimenticherà mai.

“La canzone del sole”, tre accordi in un testo profondo

Tra le canzoni di successo di Lucio Battisti, probabilmente “La canzone del sole” è tra tutte le più celebre. È difficile trovare qualcuno che non l’abbia mai cantata o suonata almeno una volta. È talmente semplice da eseguire con la chitarra, che chi cerca d’imparare a suonare lo strumento, in genere si esercita a suonarlo proprio eseguendo questo pezzo. Questo perché è composto da solamente 3 accordi.

Ha però un testo che è molto profondo. Parla di due persone che si rivedono a distanza di anni e che un tempo erano innamorate l’uno dell’altra.

“La collina dei ciliegi” un romantico invito ad affrontare la vita in due

Sono tante le canzoni che portano la firma di Lucio Battisti e di Mogol e che negli anni hanno riscosso un certo successo. Tra queste c’è anche “La collina dei ciliegi”, un brano del 1973 talmente intenso e poetico, che è davvero difficile non riuscire ad apprezzarlo.

Accompagnato prima dalla sola chitarra e della voce di Battisti e poi da un armonioso coro di voci, racconta la storia di due innamorati e dell’invito che si rivolgono tra loro a superare insieme le difficoltà che si troveranno nel tempo.

“I giardini di marzo”, il malinconico racconto del dopoguerra

Anche “I giardini di marzo” è un brano che s’inserisce tra i più celebri di Lucio Battisti. A differenza di molti altri pezzi presenti nella discografia del cantante, che sono allegri e spensierati, è però molto malinconico.

Parla del periodo della dopoguerra, delle sue difficoltà e dei problemi esistenziali che la vita da. Lo fa però in modo autobiografico, perché si riferisce a un momento storico che Mogol ha vissuto sulla propria pelle e che decide di raccontare attraverso una canzone.